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I giornalisti scendono in piazza

07 Ottobre 2021

Oggi è un giorno di protesta per chi si occupa di fornire ogni giorno informazione agli italiani. Il Consiglio nazionale della Fnsi si riunisce dalle 10,00 in una seduta straordinaria in piazza Montecitorio. L’obiettivo della mobilitazione è quello di sensibilizzare il Governo sull’urgenza di interventi concreti per sostenere l’Editoria, possibilmente da inserire già nella prossima legge di Bilancio.

Il settore dell’informazione è in profonda sofferenza e il disinteresse del governo rischia di dargli il colpo di grazia, afferma la Federazione della stampa.

Aggressioni ai giornalisti e attacchi al diritto di cronaca, il precariato e i prepensionamenti nelle redazioni, il rischio commissariamento dell’Inpgi, giornali che da un giorno all’altro cessano le pubblicazioni: sono segnali evidenti di una crisi dell'Editoria che si sta protraendo più del dovuto a fronte di un esecutivo che sembra non raccogliere la gravità della situazione.

"È necessario tornare in piazza perché il governo deve prendere atto della situazione di estrema difficoltà che il mondo dell'informazione sta affrontando. Servono interventi strutturali a sostegno di un settore vitale per la democrazia”, ha dichiarato il Segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, presentando ieri in una conferenza stampa la manifestazione odierna.

"La professione è sotto attacco. Un intero settore industriale – ha dichiarato Lorusso – sta attraversando una crisi senza precedenti, ma per l'informazione non vengono pensate misure di sostegno che vengono messe in campo per altri settori. È in corso un'escalation preoccupante di atti volti a colpire i colleghi e l'esercizio stesso del diritto di cronaca: tutti sintomi che non c'è oggi in Italia un clima favorevole a chi fa informazione, ma politica e istituzioni non vanno oltre una generica solidarietà".

E il Segretario generale della Fnsi avverte: "il commissariamento dell'Inpgi sarebbe il primo passo verso il commissariamento dell'articolo 21 della Costituzione, della professione giornalistica e del diritto dei cittadini ad essere informati. Non possiamo permetterlo. Domani porteremo in piazza le nostre proposte e richieste e la nostra voglia di dire no a questo disegno il cui obiettivo è solo quello di rendere il giornalismo in questo Paese sempre più debole".

Il governo, ha concluso Lorusso; "prenda atto che le criticità dell'editoria italiana vanno affrontate ad un tavolo con le parti sociali. È necessaria una nuova legge di sistema, se non ci saranno risposte la mobilitazione continuerà e il clima diventerà più aspro".
 



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