“La lettura in classe dei quotidiani è un esercizio indispensabile per la preparazione dei nostri ragazzi”. Con queste parole il Sottosegretario per l’Editoria, Giuseppe Moles, ha annunciato il varo di due bandi riservati alle scuole italiane, statali e paritarie, che intendano comprare giornali e riviste per i propri alunni.
Le domande dovranno essere inoltrate dal 1 al 31 ottobre ed è prevista una copertura del 90% della spesa sostenuta per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani e periodici.
“È questa una misura in più, per la quale sono disponibili 13 milioni di euro, che, insieme alle precedenti, evidenzia l’importanza che stiamo riservando alle scuole ed ai nostri giovani”, ha aggiunto Moles precisando che grazie a questa iniziativa i giovani “potranno familiarizzare con quelli che ritengo essere strumenti fondamentali per la loro formazione”.
Di fatto, i numeri ci dicono che la lettura di quotidiani e riviste non è una consuetudine molto diffusa tra i nostri ragazzi. I dati Istat indicano che nel 2020 solo il 13,4% dei giovani tra 6 e 24 anni ha letto almeno un quotidiano alla settimana. Pur considerando che si è trattato di un anno caratterizzato dalla pandemia, il dato appare in calo rispetto al 2019, quando tale percentuale era del 15,3%.
E a proposito di giovani e lettura, fa riflettere il fatto che, nello stesso periodo, è invece aumentata la quota di ragazzi tra 6 e 24 anni che ha letto almeno un libro durante l’anno, salita dal 52% del 2019 al 53,7% del 2020.
L’iniziativa del Governo ha suscitato l’immediato apprezzamento da parte degli Editori che l’hanno definita “una iniziativa utile che va potenziata e adeguatamente promossa” in quanto volta “a diffondere la buona informazione nelle scuole e tra i giovani”.
“La diffusione della buona informazione, realizzata e distribuita delle testate quotidiane e periodiche – ha affermato al riguardo il Presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti – costituisce il migliore antidoto alla proliferazione delle fake news e contribuisce a sviluppare sentimenti di comunità e di condivisione”.
“Per il bene della buona informazione e del Paese è auspicabile – ha concluso Riffeser Monti – che le iniziative volte a promuovere e favorire la diffusione della stampa professionale di qualità si moltiplichino, assicurando alle stesse adeguate risorse”.