Incentivare il ricambio generazionale delle edicole e avvicinare i giovani ad un lavoro che sta profondamente cambiando è una delle sfide che impegnano lo SNAG, nella ferma convinzione che per rallentare il fenomeno della desertificazione della rete di vendita sia fondamentale poter contare sull’energia innovatrice di una rinnovata forza lavoro disposta a “rivoluzionare” il mestiere di edicolante.
I dati sulle vendite di giornali cartacei sono un’efficace sintesi della crisi in atto: nel 2018 in Italia si vendevano mediamente poco più di 2 milioni di quotidiani al giorno. Nel 2022 le vendite giornaliere si sono attestate in media a 1,33 milioni di copie (dati Agcom). In pratica, le vendite si sono quasi dimezzare in cinque anni. Un declino che prosegue inesorabile, anche se all’orizzonte c’è la speranza di essere in prossimità di uno zoccolo duro di lettori, sotto il quale non si potrà andare.
In attesa che le vendite della carata stampata si assestino, è evidente a tutti che le edicole pure, quelle che hanno come unico business la vendita di giornali e riviste, non sono più in grado, nella maggioranza dei casi (le eccezioni, per fortuna, esistono!) di garantirsi entrate economiche sufficienti al proseguimento dell’attività.
o chiudere o ampliare l'attività
Due sono le alternative. La prima è quella di arrendersi alla crisi di mercato e abbassare la saracinesca: un ulteriore colpo al ridimensionamento della rete di vendita.
La seconda, invece, è quella di sperimentare nuovi servizi e aprirsi alla vendita di nuovi prodotti, ovviamente tenendo in considerazione la posizione dell’edicola e le possibili esigenze o richieste del bacino di cittadini che copre. Avviare un nuovo business richiede iniziativa, capacità organizzative, spesso anche tecnologiche: tutte qualità che è più facile facciano parte del bagaglio personale di un giovane.
Da tempo SNAG afferma che ogni edicolante deve, oggi più che mai, diventare imprenditore di se stesso e deve ampliare gli orizzonti della propria attività confermando la centralità della propria edicola, non solo come rivendita della carta stampata ma come centro pluriservizi per la popolazione.
Una trasformazione, peraltro, condivisa anche dagli editori della FIEG e dall'Anci e che è stata formalizzata un anno fa in uno specifico protocollo d’intesa in cui tutte le parti, ossia editori, comuni e associazioni sindacali degli edicolanti, si impegnavano ad incentivare e sostenere questa evoluzione dell'edicola.
La scelta di Davide: aprire un'edicola a 21 anni
Gli scettici ci saranno sempre, ma SNAG crede profondamente in questa evoluzione e non può che applaudire scelte come quella di Davide (foto in alto), un giovane di 21 anni che a Rubano, in provincia di Padova, ha deciso di rilevare il chiosco ubicato in centro paese. Il suo obiettivo è quello di rilanciare l’attività, che i precedenti proprietari non erano più in grado di condurre, ampliando gli orari di apertura e introducendo nuovi servizi e prodotti.
“I clienti sono felicissimi che l’edicola rimanga aperta. Mi hanno fatto tanti complimenti e mi hanno promesso una presenza costante. Il miglior modo per cominciare”, afferma Davide fiducioso in un’intervista sulle pagine dell’edizione odierna del Corriere del Veneto.
“So che l’editoria sta vivendo una grossa crisi. Ma sono convinto - afferma Davide, che all’impegno in edicola intende affiancare gli studi all’università in Scienze psicologiche - che i giornali cartacei non spariranno. Conosco tanta gente che non potrebbe rinunciarci e gli stessi bar, senza quotidiani da sfogliare, non dico che non avrebbero ragione di esistere, ma di sicuro perderebbero un pilastro della loro attività”.
Davide sta dunque per coronare il suo sogno: “É una scelta che ho voluto fortemente e che ho inseguito a lungo”, “un lavoro che mi ha sempre attratto, a contatto con le persone. Si diventa un punto di riferimento”. E ha anche le idee chiare su come rilanciare la sua edicola: “ho già un piano d’azione, voglio riaprire tutti i pomeriggi e anche la domenica”, “l’attività è in una posizione centrale, davanti alla chiesa e vicina alle scuole. Voglio dotarla di tanti servizi, anche di un’assistenza per la riparazione di computer, pc e hardware in generale. Poi voglio mettere un punto di ritiro Amazon, dare la possibilità di pagare le bollette, mettere giochi per i bambini. Insomma, voglio trasformarla in un punto di ritrovo sociale del paese. E voglio rinnovare anche la libreria”.
Liso (m-Dis): e-commerce e prodotti non editoriali per rilanciare le edicole
Le scelte di Davide vanno nella giusta direzione. Ne è convinto anche un esperto del settore come Andrea Liso, amministratore delegato di m-Dis (gruppo Rcs), il maggiore distributore nazionale di prodotti editoriali ed extra editoriali che opera attraverso l’importante piattaforma Prima Edicola. “Gli edicolanti - afferma in un'intervista sull'edizione odierna del Corriere del Veneto- oggi si reinventano in due modi: vendendo anche prodotti non editoriali ma soprattutto con la crescita dei servizi e-commerce”.
“Abbiamo - precisa Liso - circa 5.000 referenze che consentono all’edicolante di offrire al suo lettore prodotti in più” - tra cui giocattoli, articoli da regalo, prodotti e accessori per smartphone, caramelle e biscotti - mentre sul fronte dei servizi, i clienti stanno sempre più apprezzando il ritiro pacchi in edicola preferendo “essere liberi di scegliere dove e quando ritirare il proprio ordine”.
Grazie a Prima Edicola, che è stata scelta come partner da Amazon, "i pacchi Amazon arrivano in 2.500 edicole in Italia e dalla settimana prossima - afferma Liso - partiremo con un test in Puglia per aggiungere la possibilità di effettuare la consegna dei resi in edicola”.
I servizi di e-commerce, sottolinea Liso, presentano interessanti prospettive per gli edicolanti: “da un sondaggio di Amazon su 13.000 utenti del servizio Amazon Counter sappiamo che chi passa in edicola a ritirare il pacco, nel 24% dei casi non ha mai messo piede in edicola e, di questi, il 30% rimane in edicola e compra un prodotto editoriale fino a 5 euro”.