Oltre al calo delle copie cartacee vendute, gli Editori devono fare i conti anche con una flessione dei ricavi pubblicitari. Gli ultimi dati diffusi da FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità indicano nel complesso un decremento degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata del 2,7% nei primi sei mesi dell’anno, in confronto all’analogo periodo del 2022, con un conseguente calo in valore a poco più di 269 mila euro (contro i quasi 277 mila euro di giugno 2022).
Fatturato pubblicitario in calo sui quotidiani
Male in particolare i quotidiani, che evidenziano una flessione in termini di fatturato pubblicitario del 3,5%, sceso a 195 mila euro.
Andando a scorrere le singole tipologie di investimenti, nei primi sei mesi si registra un bilancio positivo solo per la pubblicità Legale, in crescita del 6,9%, contro il calo del 3,5% di quella Commerciale Nazionale e del 2,4% di quella Commerciale Locale. Flessione del 17% per quella Finanziaria e del 14% per quella Classified.
I periodici tengono meglio, ma non altrettanto i settimanali
In rosso, ma con una perdita meno pronunciata, anche i periodici, i quali segnano una contrazione degli investimenti dello 0,6% a poco più di 74 mila euro nei primi sei mesi del 2023 rispetto ad un anno prima.
Il dato è il risultato di una flessione del 5,3% della pubblicità sui settimanali, compensata però da un incremento dell’1,2% dei mensili e del 62,7 per quelle che vengono definite “altre periodicità”.
Soffre solo la pubblicità sulla carta stampata
Analizzando i dati di Nielsen sulla pubblicità totale in Italia nei primi sei mesi dell’anno, emerge che nel complesso gli investimenti hanno registrato un aumento dell’1,9% rispetto all’analogo periodo 2022 e, anche escludendo dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento del primo semestre evidenzia un aumento dell’1,1%, per un totale di 2,78 miliardi di euro.
Il calo della pubblicità sulla carta stampata nel primo semestre viene confermato anche da Nielsen, che indica una flessone del 3,4% per i quotidiani, dell’1% per i periodici e del 9,6% per il direct mail.
Tutti gli altri canali sono invece in espansione: la pubblicità in tv cresce dello 0,5% a 1,829 miliardi di euro, la radio del 5,8%, il digital del 6,1%, out of home del 13,1%, la go tv del 41,1% e il cinema del 5%.