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Fieg preoccupata per il sostegno all’editoria: appello a Governo e Parlamento

10 Novembre 2023

Preoccupati per il fatto che “il disegno di legge di Bilancio riduce ora considerevolmente il sostegno all’editoria con il rischio di vanificare gli importanti interventi esistenti per sostenere il passaggio al digitale” gli editori della Fieg “fanno appello al Governo, al Parlamento e alle Forze politiche affinché si riconsideri tale scelta mantenendo inalterato il livello di sostegno al settore per il tempo necessario a garantire la difficile transizione digitale e continuare a garantire l’elevato standard di qualità dell’informazione professionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle retribuzioni e rafforzare il presidio contro il proliferare delle false informazioni”.

Al riguardo, ritengono inoltre “singolare - si legge in una nota - che la revisione della spesa sia particolarmente penalizzante nei confronti di un settore il cui ruolo e funzione è oggetto di diretta tutela costituzionale e risulti, invece, più contenuta negli altri comparti, peraltro con dotazioni di spesa assai più consistenti come i 750 milioni del Fondo cinema, ridotti di 50 milioni”.

La Fieg ricorda infatti che “con 61 testate quotidiane, con 201 periodici, con le più importanti agenzie di stampa nazionali, con i siti di informazione emanazione di tali testate, con oltre 6mila giornalisti a tempo pieno e indeterminato, con oltre 20mila collaboratori che coprono capillarmente il territorio” il settore editoriale produce “un flusso informativo che raggiunge ogni giorno più di 31 milioni di lettori e più di 40 milioni di utenti unici, contribuendo allo sviluppo del Paese e garantendo il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, il pluralismo dell’informazione e la libertà di stampa”.

L’appello degli editori è stato subito raccolto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, il quale ha assicurato l’impegno del Governo “per trovare le migliori soluzioni possibili a tutela del segmento editoria e informazione in questa fase di veloce trasformazione tecnologica”.

In una nota Barachini osserva che “in un quadro economico di grande complessità che necessita sacrifici da parte di tutte le categorie, a cominciare dalle amministrazioni pubbliche” il Governo sta “studiando soluzioni che salvaguardino la continuità aziendale delle imprese che si impegnino a difendere i livelli occupazionali di un settore strategico per lo sviluppo democratico del Paese, tenendo sempre presente che la contrazione delle risorse complessive, lamentata, è conseguenza dell’estinzione del Fondo Straordinario 2022-2023, varato a sostegno dell’editoria nella fase emergenziale del Covid”.

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