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Pluralismo sulla stampa: Agcom chiede una revisione. Fieg concorda

22 Maggio 2024

Il pluralismo dell’informazione è un aspetto fondamentale della nostra democrazia. Come ha dichiarato di recente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l'analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull’intera società".

Spetta all’Agcom-Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, verificare il pluralismo dell'informazione e far rispettare le regole della par condicio che disciplinano ogni periodo pre-elettorale, come quello attuale che stiamo vivendo a poco più di due settimane dalle elezioni europee.

Tirature quotidiani: un parametro sempre meno significativo

Di fronte alla “profonda e radicale trasformazione del settore editoriale”, l’Agcom è convinta che le tirature dei quotidiani non siano più uno strumento adeguato per verificare il pluralismo dell’informazione e per questo motivo ha chiesto al Governo di rivedere la relativa normativa.

In base alla legge 67 del 1987, la posizione dominante viene determinata in base alla tiratura dei suoi quotidiani nell’anno solare precedente e scatta quando la tiratura supera il 20% di quella complessiva. In base agli ultimi dati, l’editore con maggiore tiratura è il gruppo Gedi, con una quota che non arriva nemmeno al 16% e quindi ampiamente sotto la soglia di allerta. Una percentuale destinata inoltre ad abbassarsi considerando le recenti cessioni di testate del gruppo.

La decisione dell'Agcom trova il consenso della Fieg

“La stampa e i quotidiani negli ultimi quarant'anni sono diventati un prodotto diverso da quello che erano: per misurare oggi il livello di pluralismo informativo occorre tenere conto delle radicali trasformazioni che hanno interessato il settore. Pertanto, bene ha fatto l’Agcom a prenderne atto e a segnalare al Governo la necessità di rivedere la vigente disciplina a tutela del pluralismo informativo”, ha commentato il Presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti.

“Si tratta di tener conto della evoluzione tuttora in atto nel settore, e di utilizzare criteri di tutela del pluralismo maggiormente aderenti alla nuova realtà dell'editoria, anche in relazione alla forte integrazione con gli altri mezzi di comunicazione. Gli editori – ha concluso il Presidente della Fieg – chiedono al Governo di recepire la segnalazione dell’Agcom all’interno della riforma sistemica e complessiva dell’editoria, quanto mai necessaria ed urgente”.

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