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I negozi di vicinato sono insostituibili. Anche SNAG contro la desertificazione

23 Luglio 2024

Da un’indagine Confcommercio-SWG - condotta nell’ambito del Progetto Cities che si occupa di contrasto alla desertificazione commerciale - emerge che gli italiani preferiscono vivere in quartieri dove ci sono più esercizi di prossimità, perché questi rafforzano le comunità (per il 64% degli intervistati), fanno sentire più sicure le persone (57%) e fanno crescere il valore delle abitazioni (fino al 26% in più).

Per il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è la conferma che “anche nell’era digitale i negozi di vicinato sono insostituibili. Rendono le città più vivibili, più attrattive e più sicure. È necessario, però, contrastare la desertificazione che sta facendo scomparire molte attività commerciali. Occorre incentivare l’innovazione e sostenere la riqualificazione urbana attraverso un miglior utilizzo dei fondi europei”.

La presenza di negozi aumenta il valore degli immobili

La presenza di negozi è determinante nella scelta del quartiere nel quale vivere per l’88% degli intervistati, mentre solo una persona su 10 preferisce vivere in una zona esclusivamente residenziale, senza servizi di prossimità. Molto significativi anche gli effetti della presenza dei negozi sui valori immobiliari: secondo gli intervistati, uno stesso immobile potrebbe vedere crescere il proprio valore almeno del 20% quando collocato in una zona residenziale con molti negozi di prossimità, mentre in un quartiere dove sono in corso fenomeni di desertificazione commerciale potrebbe perderne il 15%, con un differenziale complessivo, quindi, di oltre un terzo.

--- e riveste anche un importante valore sociale

Per quasi i due terzi degli intervistati (64%), le attività economiche di prossimità rappresentano soprattutto un’occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità, ma anche un servizio attento alle persone fragili (59%), un presidio di sicurezza (57%), una garanzia di cura dello spazio pubblico (54%) e un facilitatore dell’integrazione (49%).

Quando si tratta di consumi, gli acquisti quotidiani di farmaci (64%) e tabacchi (59%) vengono effettuati prevalentemente negli esercizi vicini all’abitazione. Per abbigliamento (64%), alimentari a lunga conservazione (60%), accessori per la casa (60%) e prodotti di elettronica (53%), invece, i centri commerciali e le grandi strutture distributive (megastore, outlet, ecc.) diventano i luoghi di acquisto prevalenti rispetto agli esercizi commerciali in centro città, dove quelle tipologie di beni registrano percentuali di acquisto molto basse, tra il 2% e il 5%.

La desertificazione commerciale incide negativamente sulla qualità della vita

La percezione dell’avanzamento della desertificazione porta con sé un forte sentimento negativo che spinge un italiano su cinque (22%) addirittura a ipotizzare di cambiare abitazione nel caso in cui il fenomeno dovesse acuirsi nella zona in cui abita. L’83% degli intervistati dichiara di provare un senso di tristezza di fronte alla chiusura dei negozi nelle strade della propria città e il 74% ritiene che tale fenomeno incida negativamente sulla qualità di vita nella zona di residenza.

Forte è la consapevolezza della difficoltà di una loro riapertura: il 56% degli intervistati sostiene che difficilmente un negozio chiuso nel proprio quartiere verrà sostituito da un altro.

Confcommercio contro la desertificazione commerciale

Secondo le ultime stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, tra il 2012 e il 2023 in Italia sono sparite oltre 135 mila attività commerciali tra negozi al dettaglio e commercio ambulante. Per contrastare questo fenomeno servono progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana.

Con il Progetto Cities, entrato nel vivo a inizio anno con una sperimentazione in 12 città-laboratorio e una piattaforma web dedicata, Confcommercio è scesa in campo per mettere un argine alla desertificazione commerciale che sta mettendo in pericolo servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività delle nostre città con il rischio che ciò si trasformi in un’emergenza sociale ed economica di difficile gestione.

SNAG combatte da anni contro la desertificazione

La desertificazione è un pericolo che tocca molto da vicino la rete di vendita della carta stampata. Sono tantissime le edicole scomparse negli ultimi anni a causa della grave crisi che ha travolto la carta stampata. Dai elaborati da SNAG, riferiti al 2023, risulta che il 26% dei Comuni italiani è privo di un'edicola, il 31% ne ha solo una e solo il 43% dei Comuni ha più di due rivendite di giornali.

Una situazione che poteva essere ancora più grave senza i sostegni economici - in termini di bonus e crediti d'imposta - che hanno accompagnato l'attività della rete di vendita e che si sono rivelati molto efficaci nel rallentare l'emorragia di chiusure di edicole.

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