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Quotidiani, vendite in calo del 9,1% nel primo trimestre 2024 (Agcom). Male anche il digitale

29 Luglio 2024

La crisi dell'editoria quotidiana trova conferma nei dati pubblicati dall'Osservatorio Agcom sulle Comunicazioni relativo ai primi tre mesi dell'anno.

In media, nel periodo gennaio-marzo 2024, giornalmente, sono state vendute 1,32 milioni di copie (cartacee e digitali) di quotidiani, in flessione del 9,1% rispetto agli 1,45 milioni dell’analogo periodo 2023 e del 31,8% rispetto agli 1,94 milioni di copie del 2020.

Ricavi in calo per l’editoria quotidiana e periodica

Agcom ha calcolato anche il valore complessivo dei settori di sua competenza: Considerando comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi, il valore complessivo è ammontato nel 2023 a 53,85 miliardi di euro, in crescita del 2% sull'anno precedente e del 3,1% rispetto al 2019.

Dall’analisi dei dati, emerge che i Media (TV-Radio-Editoria) hanno contribuito a tale fatturato per 11,45 miliardi, la Pubblicità online per 6,84 miliardi, le comunicazioni elettroniche per 27,14 miliardi e Corrispondenza e pacchi per 8,42 miliardi.

In particolare il fatturato dell’editoria quotidiana e periodica si è ridotto, nell’intero periodo considerato, di circa 900 milioni di euro passando da 3,47 miliardi del 2019 ai 2,58 miliardi di euro del 2023 con un calo del 25,7%. Nello stesso arco temporale, invece, il valore della pubblicità online è più che raddoppiato, passando da 3,36 a 6,84 miliardi.

Un passo indietro per le copie digitali

Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo su base annua si sono ridotte del 9,3% su base annua passando da 1,24 a 1,13 milioni e del 35,4% rispetto all'analogo periodo 2020, quando ne venivano vendute giornalmente 1,75 milioni di copie.

La sorpresa, in negativo, arriva dalle copie digitali. Il 2024 è iniziato con una flessione a 190.000 copie vendute, contro le 210.000 vendute nel primo trimestre 2023. Analizzando l’andamento degli ultimi cinque anni, emerge chiaramente la difficoltà degli editori ad affermare questa metodologia di lettura che non riesce a incontrare il favore del mercato nonostante le politiche di prezzo accattivanti per attirare nuovi abbonati, con una variazione pressochè nulla rispetto al primo trimestre 2020. Attualmente la copia digitale non pare quindi in grado di compensare il calo delle copie cartacee. 

Da notare inoltre che le copie digitali registrano una concentrazione di mercato superiore a quelle cartacee: nel 2024 le prime cinque testate del segmento digitale - Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, Il Fatto quotidiano e La Stampa - rappresentano infatti il 60,2% delle copie complessivamente vendute. Il corrispondente valore per la versione cartacea - in questo caso i primi cinque quotidiani sono il Corriere della Sera, La Repubblica, La Gazzetta dello Sport, La Stampa e Avvenire - è invece pari al 33,8%.

Le testate locali soffrono più di quelle nazionali

Suddividendo la distribuzione tra testate nazionali e locali, con riferimento al periodo 2020-2024, le vendite si sono ridotte in misura equivalente con un calo del 31,7% per le prime e del 31,9% per le seconde. Nel confronto invece con il primo trimestre 2023 i quotidiani locali hanno registrato una riduzione leggermente maggiore rispetto a quelli nazionali evidenziando un calo del 9,7% per i primi e dell'8,6% per i secondi.

In relazione ai diversi generi editoriali, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati "generalisti"  - in ordine di diffusione: Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Avvenire e Il Messaggero - nei primi mesi del 2024 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari all'8,3% rispetto ai corrispondenti volumi del 2023 mentre tale flessione si è ampliata al 37,6% con riferimento al 2020.

Allo stesso tempo, i generalisti sono stati gli unici a registrare una crescita contenuta nella vendita giornaliera di copie in formato digitale ( 1,3% su base annua e 18,3% nell'intero periodo) mentre tutte le altre categorie - "altri quotidiani nazionali generalisti", "testate a diffusione regionale o pluriregionale", "quotidiani di informazione economica" e quelli "sportivi" - hanno registrato su base annua una riduzione nella vendita di copie digitali, che è stata in media del 14,5%.

RCS si conferma il principale player del mercato

L'analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute vede, nel primo trimestre 2024, Cairo/RCS quale principale player sul mercato (18,5% che include Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), seguito da Gedi con il 14,8% (il dato comprende, al 31 marzo, 6 testate tra cui La Repubblica e La Stampa), da Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Mattino e altre tre testate) e Monrif Group (che sotto il marchio QN-Quotidiano Nazionale comprende, stante i dati censiti da ADS, Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con il 9,3% e l'8,0%.

 

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