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Il centrodestra apre ad una nuova legge di sistema sull'informazione

17 Settembre 2024

La maggioranza di centrodestra è favorevole ad avviare un dialogo sul mondo dell’informazione per arrivare ad una nuova legge da approvare in Parlamento.

In una dichiarazione congiunta la Premier Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) insieme a Matteo Salvini (Lega), Antonio Tajani (Forza Italia) e Maurizio Lupi (Noi Moderati) sottolineano che “L’evoluzione del mondo dell’informazione impone una impegnativa sfida a tutte le istituzioni politiche. L’irrompere dei giganti del web, la crescita di potenti piattaforme spesso connesse ai colossi della rete, il saccheggio digitale che investe il mondo dell’editoria e dell’audiovisivo, il dilagare delle cosiddette fake news e molto altro ancora richiedono un nuovo assetto normativo. In molti casi con regole di respiro internazionale. Come è avvenuto con le direttive del diritto d’autore emanate dall’Unione Europea e recepite dall’Italia. Analogo percorso dovrà essere affrontato per il Media Freedom Act, approvato dal Parlamento europeo, che entro il 2025 andrà recepito. In Italia poi la Corte Costituzionale ha indicato nel tempo, con varie sentenze e ordinanze, il ruolo del servizio pubblico televisivo e la fondamentale funzione del Parlamento.

Riteniamo quindi opportuno avviare in Parlamento il confronto per definire una nuova legge di sistema, che tenga conto di tutte le trasformazioni tecnologiche intervenute, per arginare e regolare il dominio di giganti del web e piattaforme, per fermare il saccheggio digitale e tutelare il diritto d’autore nel mondo dell’editoria e dell’audiovisivo, a garanzia di ogni espressione della cultura, del sapere e dell’informazione. Il tutto alla luce delle regole europee in vigore e in via di futura attuazione e della giurisprudenza costituzionale.

Il Parlamento è ovviamente la sede del confronto e delle decisioni. Pronti al dibattito in ogni altra sede, a partire da iniziative promosse da organi istituzionali.

In attesa di regole che tengano conto, per il sistema nel suo complesso e per il servizio pubblico, delle previsioni che dovranno entrare in vigore entro il 2025, riteniamo che debbano essere applicate le norme vigenti senza indugi, a tutela delle prerogative del Parlamento, del pluralismo e della funzionalità del servizio pubblico”.

Fieg aupsica conclusione dei lavori in tempi rapidi

Soddisfazione viene espressa da parte di Fieg e Fnsi, che confermano la massima disponibilità a collaborare con le Istituzioni ad una nuova legge sull'informazione ed entrambe le associazioni sollecitano una conclusione in tempi rapidi dei lavori.

In particolare, il Presidente della Federazione Italiana Editori di Giornali, Andrea Riffeser Monti, si complimenta per “la decisione della maggioranza di Governo - ripetutamente sollecitata dagli editori di giornali - di avviare in Parlamento il confronto per definire una nuova legge sul sistema dell’informazione che tenga conto delle profonde trasformazioni e degli stravolgimenti intervenuti nel settore” e auspica “che i lavori si concludano in tempi rapidi”.

Gli editori sottolineano inoltre che “l’aggravarsi dello stato di crisi dell’informazione quotidiana e periodica e il venir meno del Fondo Straordinario per l’editoria, minacciano la centralità e l’importanza delle redazioni dei giornali, sempre presenti sul territorio, fonte primaria di notizie per tutto il settore, e la possibilità di produrre, con foliazioni adeguate e lo spazio necessario, informazione di qualità per i cittadini lettori, sia sulla carta stampata, sia online”.

Fnsi chiede un tavolo permanente sull’informazione

Nel «prendere atto dell’apertura del governo ad un confronto sull’informazione, sul pluralismo e sul servizio pubblico”, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana sottolinea che “i tempi devono essere necessariamente rapidi e certi”.

In una nota il sindacato unitario dei giornalisti rivendica di “aver più volte sottolineato come la legislazione italiana sulla stampa e sull'informazione non sia più in linea con i tempi, con le sentenze della Corte costituzionale (ricordiamo ad esempio quelle sulla diffamazione a mezzo stampa) e tanto più con l'articolo 21 e l'articolo 36 della Costituzione”.

Tenuto conto che secondo la Fnsi “servono norme per favorire soprattutto il rilancio economico del settore, anche a tutela della libertà di stampa e del pluralismo dell'informazione” e che “servono norme che garantiscano l'informazione italiana dalla pirateria digitale degli Over the top e contro il dilagare delle fake news”, la Fnsi “chiede al sottosegretario Alberto Barachini un tavolo permanente che si occupi di informazione in tutti i suoi risvolti”.

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