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Le istituzioni devono avere rispetto per la stampa

04 Ottobre 2024

Un appello alla libertà di stampa e alla sua difesa è arrivato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione di un incontro al Quirinale con una delegazione di rappresentanti dell’associazione che raggruppa le agenzie di stampa europee (EANA-European Alliance of News Agencies).

Le trasformazioni devono rispettare i diritti fondamentali

“L’intero sistema informativo vive una fase di forti cambiamenti a causa delle repentine innovazioni tecnologiche che hanno mutato la stessa fruizione delle notizie da parte dei cittadini, rivoluzionando i tempi e gli stessi controlli sulla loro accuratezza” e “la sfida per le nostre società democratiche è quella di evitare che l’accelerazione dei mutamenti comporti una regressione dei diritti fondamentali derivanti da quell’unità di valori, indivisibili e universali, sui quali si fonda l’Unione europea”, ha osservato Mattarella.

Il quale ha ricordato che “è questo lo spirito che ha animato la ‘Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il prossimo decennio digitale’, proclamata in sede comunitaria nel 2023, e con cui si riafferma come debbano essere i valori e i diritti fondamentali a guidare le trasformazioni".

L’informazione libera è un diritto dei cittadini

“La libertà e il pluralismo dei media garantiscono il pieno dispiegarsi di alcuni dei diritti irrinunziabili per la democrazia e la misurazione della sua qualità: il diritto alla libertà di espressione e di informazione. L’informazione libera, indipendente, plurale è un diritto dei cittadini; è per tutti un dovere esigerla. È l’antidoto per contrastare fenomeni manipolativi”, ha detto il Capo dello Stato.

Mattarella ha quindi sottolineato che "nuovi protagonisti globali sono intervenuti nella dimensione dell’informazione, sovente con la pretesa di definire standard di accesso e linee guida - anche con l’uso spregiudicato delle piattaforme digitali che gestiscono e dell’Intelligenza Artificiale - a prescindere dalle normative poste a tutela della integrità del settore".

Si tratta di rischi, ha affermato, che "si aggiungono alle mai abbandonate tentazioni di poteri pubblici di fissare a loro volta limiti agli spazi di libertà di informazione, piuttosto che proporsi doverosamente di garantire e sostenere quei medesimi spazi di libertà".

La sostenibilità delle imprese editoriali è essa stessa garanzia di libertà

La sfida, ha detto Mattarella, è dunque quella di “coniugare innovazioni tecnologiche e principi della libertà di stampa con la pubblicazione di notizie verificate, per far luce dove è buio, perseguendo l’interesse generale”.

A tal fine, secondo il Capo dello Stato “la sostenibilità delle imprese editoriali è essa stessa garanzia di libertà per realizzare il bene dell’informazione. Poter operare in un ambiente che consente pari opportunità di mercato e tutela adeguate contribuisce a questo obiettivo".

Per questo motivo, "coloro che scommettono sul bene informazione e coloro che ogni giorno, con responsabilità, lo realizzano, sono attori che svolgono un servizio irrinunziabile alla comunità". Come quello che compiono "ogni anno decine di giornalisti" che "perdono la vita per raccontare ciò che accade, e non soltanto nei teatri di guerra. È il prezzo più alto pagato al dovere verso la verità dei fatti".

Oggi gli scontri bellici usano armi ibride come le fake news

Non poteva mancare un richiamo alla pericolosità delle fake news. “Oggi - ha precisato il Capo dello Stato - gli scontri bellici in atto, a partire dall’aggressione della Federazione Russa alla indipendenza dell’Ucraina, si avvalgono di armi ibride giocate sul terreno delle fake news dirette alle pubbliche opinioni dei Paesi democratici nel tentativo di manipolarle. È un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che cercano di adulterare i fatti, intossicando così le coscienze".

“Senza conoscenza onestamente genuina - ha concluso Mattarella - non vi è possibilità di formarsi una opinione libera e consapevole. Riconoscersi, pertanto, nella vitale funzione democratica dell’informazione è una precondizione per fare in modo che le istituzioni, gli editori, i giornalisti e i cittadini possano concorrere, ognuno per la parte propria, alla sua tutela”.

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