“Troppa fretta e troppi ostacoli: così si rischia di affossare un settore già in difficoltà. Le edicole devono essere rilanciate, non penalizzate.” Renato Russo, Presidente Nazionale SNAG-Confcommercio, interviene con toni chiari e preoccupati sul futuro delle edicole alla luce delle recenti iniziative del Comune di Roma, in un’intervista al Messaggero di Roma e pubblicata il 30 marzo a firma del giornalista Gianluca Carini.
La polemica sul bando Bolkestein
Al centro della questione, l’applicazione della direttiva Bolkestein, che a Roma ha preso la forma di un bando che rischia di mettere in discussione la presenza di quasi 50 edicole, ritenute “incompatibili” con il codice della strada, almeno secondo una comunicazione del Municipio I. Per Russo, si tratta di una “fuga in avanti” da parte dell’amministrazione capitolina, che non tiene conto del contesto nazionale né della necessità di un’applicazione uniforme e ponderata della normativa.
“Prima di tutto bisognerebbe capire se e come applicare la direttiva, e garantire che le edicole restino tali anche dopo il bando. Non possiamo rischiare di perdere presidi culturali solo per fretta o rigidità burocratiche.”
Tre priorità per tutelare le edicole
Secondo Russo, il futuro delle edicole passa per tre parole chiave: continuità, professionalità e coerenza normativa.
Occorre valorizzare chi da anni svolge questa attività, garantire che l’uso degli spazi rimanga legato alla vendita di stampa e assicurare che le regole siano uguali in tutti i Comuni, visto che la distribuzione dell’informazione è un servizio di interesse nazionale.
Sulla questione del codice della strada, Russo ricorda che l’articolo 20 prevede una deroga per i centri storici, “purché sia garantito il passaggio anche per le persone con disabilità”, e si domanda se questi aspetti siano stati realmente considerati.
Più funzioni, più sostenibilità
Ma come si rilancia un’edicola oggi, in un mondo sempre più digitale? La ricetta di Russo è chiara: ampliarne le funzioni senza snaturarle.
Si parla di pubblicità, distributori automatici, sportelli ATM, info point e perfino del ripristino della possibilità di rilasciare certificati anagrafici.
“Il core business deve restare la stampa, che ha un valore culturale enorme. Ma per sopravvivere, un’edicola deve poter contare anche su altri servizi. Altrimenti, il servizio pubblico che i giornalai svolgono diventa insostenibile.”
Il caso Rieti e il rischio dei monopoli
La crisi della distribuzione in provincia, come nel caso recente di Rieti – dove Tirreno Press aveva annunciato la sospensione del servizio per 18 edicole in 15 comuni – mostra quanto il sistema sia fragile. Solo dopo un incontro con la Regione, lo stop è stato posticipato a luglio.
“Il problema nasce da un’organizzazione interna inefficiente e dal fatto che esiste un solo distributore. Dove invece ci sono più operatori, la distribuzione arriva anche nei piccoli centri.”
I fondi del Governo: bene, ma servono strutture stabili
Il Governo ha annunciato fondi per sostenere la distribuzione nei piccoli comuni. Una notizia accolta positivamente da SNAG, anche se con una raccomandazione precisa: “Non possono essere interventi spot. Devono diventare strumenti stabili e ben mirati, riservati alle imprese che garantiscono davvero il servizio.”
Il messaggio di Russo è netto: serve una visione strategica e meno ostacoli burocratici per salvare e rilanciare le edicole italiane. Non sono solo punti vendita, ma presidi culturali e sociali, soprattutto nelle periferie e nei piccoli comuni. E oggi più che mai, hanno bisogno di sostegno concreto e regole certe per affrontare il futuro.