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Primo semestre 2023 in rosso per la pubblicità sulla carta stampata

21 Settembre 2023

Oltre al calo delle copie cartacee vendute, gli Editori devono fare i conti anche con una flessione dei ricavi pubblicitari. Gli ultimi dati diffusi da FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità indicano nel complesso un decremento degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata del 2,7% nei primi sei mesi dell’anno, in confronto all’analogo periodo del 2022, con un conseguente calo in valore a poco più di 269 mila euro (contro i quasi 277 mila euro di giugno 2022).

Fatturato pubblicitario in calo sui quotidiani

Male in particolare i quotidiani, che evidenziano una flessione in termini di fatturato pubblicitario del 3,5%, sceso a 195 mila euro.

Andando a scorrere le singole tipologie di investimenti, nei primi sei mesi si registra un bilancio positivo solo per la pubblicità Legale, in crescita del 6,9%, contro il calo del 3,5% di quella Commerciale Nazionale e del 2,4% di quella Commerciale Locale. Flessione del 17% per quella Finanziaria e del 14% per quella Classified.

I periodici tengono meglio, ma non altrettanto i settimanali

In rosso, ma con una perdita meno pronunciata, anche i periodici, i quali segnano una contrazione degli investimenti dello 0,6% a poco più di 74 mila euro nei primi sei mesi del 2023 rispetto ad un anno prima.

Il dato è il risultato di una flessione del 5,3% della pubblicità sui settimanali, compensata però da un incremento dell’1,2% dei mensili e del 62,7 per quelle che vengono definite “altre periodicità”.

Soffre solo la pubblicità sulla carta stampata

Analizzando i dati di Nielsen sulla pubblicità totale in Italia nei primi sei mesi dell’anno, emerge che nel complesso gli investimenti hanno registrato un aumento dell’1,9% rispetto all’analogo periodo 2022 e, anche escludendo dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento del primo semestre evidenzia un aumento dell’1,1%, per un totale di 2,78 miliardi di euro.

Il calo della pubblicità sulla carta stampata nel primo semestre viene confermato anche da Nielsen, che indica una flessone del 3,4% per i quotidiani, dell’1% per i periodici e del 9,6% per il direct mail.

Tutti gli altri canali sono invece in espansione: la pubblicità in tv cresce dello 0,5% a 1,829 miliardi di euro, la radio del 5,8%, il digital del 6,1%, out of home del 13,1%, la go tv del 41,1% e il cinema del 5%.

Le scadenze fiscali del mese di ottobre

13 Settembre 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.


LUNEDI’ 2 OTTOBRE


IMPOSTE E TASSE - Adempimenti con scadenza sabato 30 settembre 2023 - Proroga al 2 ottobre 2023.

IRPEF/IRAP - Dichiarazione Modello Redditi ed IRAP - Persone fisiche e società di persone - Termini di presentazione e di versamento.

LUNEDI’ 16 OTTOBRE


ASSISTENZA FISCALE - Imposta trattenuta dal sostituto d’imposta - Versamento.

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento.

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento.

CEDOLARE SECCA/IMPOSTE SUI REDDITI - Contratti di locazione breve - Intermediari immobiliari - Ritenute operate - Versamento.

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - c.d. “Tobin Tax” - Versamento.

IVA - Contribuenti mensili - Mese di settembre 2023 - Versamento - Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta.

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Attività svolte a carattere continuativo - Versamento.

ACCISE - Versamento imposta.

IVA - Imposta risultante dalla dichiarazione annuale - Rateizzazione.

MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE


IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento - Scadenza del termine per l’effettuazione del versamento tardivo, entro trenta giorni, dell’imposta risultante dalla liquidazione periodica, qualora non eseguito entro il 18 settembre 2023, con l’applicazione, del Ravvedimento operoso (art. 13 D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 472).

MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE


ASSISTENZA FISCALE - Dichiarazione modello 730 integrativo - Presentazione - Scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione integrativa Mod. 730/2023 per il 2022.

MARTEDI’ 31 OTTOBRE


SOSTITUTI D’IMPOSTA - Dichiarazione Modello 770 - Presentazione

IMPOSTE E CONTRIBUTI - Somme risultanti dalla dichiarazione Modello REDDITI ed IRAP - Rateizzazione - Non titolari di partita IVA - Per i contribuenti che hanno optato per il versamento rateizzato delle imposte risultanti dalle dichiarazioni Modello REDDITI ed IRAP, in rate mensili di uguale importo, con applicazione degli interessi e con scadenza delle rate successive alla prima:
› entro il giorno 16 di ciascun mese per i soggetti titolari di partita IVA;
› entro la fine di ciascun mese per gli altri contribuenti.

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello REDDITI e dichiarazione IRAP - Termini di presentazione e di versamento.

IVA - Rimborsi trimestrali - Presentazione domanda di rimborso o di utilizzazione in compensazione.

Vendite quotidiani in calo anche a luglio. Fa eccezione Libero

12 Settembre 2023

A luglio il raffronto su base annua delle vendite in edicola di quotidiani è impietoso. I dati di ADS Accertamenti Diffusione Stampa, raffrontati con quelli di luglio 2022, evidenziano una lunga serie di segni negativi, quasi tutti a doppia cifra, senza alcuna distinzione tra testate nazionali o locali, generaliste o politiche, economiche o politiche.

L’unico quotidiano controcorrente è Libero che svetta su tutti con un progresso di vendite addirittura del 10% passando dalle 19.284 copie di luglio 2022 alle 21.181 copie di luglio 2023. Peccato che il raffronto su base mensile evidenzi una battuta d’arresto e un calo di vendite di quasi il 4% rispetto a giugno 2023.

Come accaduto anche il mese scorso, ci sono invece sprazzi di recupero nelle vendite in edicola nel raffronto dei dati luglio rispetto al mese precedente con una netta prevalenza di segni positivi (36) rispetto a quelli negativi (22).

Partendo dal principale quotidiano generalista, Il Corriere della Sera, emerge una discreta tenuta a luglio rispetto al mese precedente in termini di vendite in edicola (più 0,47%) con 137.509 copie ma un tonfo dell’11% rispetto a luglio 2022. Molto peggio ha fatto La Repubblica che si ferma a 75.000 copie a luglio, con un ulteriore calo del 4,83% rispetto al mese precedente e del 16% rispetto ad un anno prima, quando le copie vendute in edicola erano 89.400. Restando nel gruppo GEDI, meglio ha fatto La Stampa che a luglio ha tenuto invariate le vendite su base mensile mentre su base annua la caduta è stata pari al 13%.

Bene anche Il Messaggero con vendite in crescita dell’1,92% rispetto al mese precedente ma giù del 10% rispetto a luglio 2022. Andamento divergente per le testate del gruppo QN con progressi nell’ordine dell’1,2% e dell’1,5% rispettivamente per Il Resto del Carlino e La Nazione mentre Il Giorno vede le vendite arretrare del 4,6% a fronte però di flessioni in media dell’11% su base annua per tutte tre le testate.

A luglio si registra una ripresa delle vendite per i due quotidiani economici con un progresso del 2% per le vendite de Il Sole 24 Ore e di Italia Oggi a fronte di una flessione rispettivamente del 13% e del 14% nel raffronto su base annua.

Vendite in aumento in edicola a luglio, rispetto a giugno, anche per i quotidiani sportivi. La Gazzetta dello Sport evidenzia un progresso del 4,26%, Il Corriere dello Sport del 7,25% e Tuttosport addirittura del 14,7%. Situazione che cambia radicalmente nel confronto con luglio 2022 con performance negative a doppia cifra: meno 10% per La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport e meno 14% per Tuttosport.

Tra i quotidiani schierati politicamente, arretra di qualche copia Il Fatto Quotidiano su base mensile e perde il 7,7% Il Manifesto. Male anche Libero che vede le vendite diminuire del 3,94%, Il Giornale del 6,14% e La Verità dell’1,56%. Con eccezione di Libero, su base annua le flessioni vanno dal 17% de Il Manifesto al 9% de Il Fatto Quotidiano passando per il meno 10% per Il Giornale e meno 13% per La Verità.

Quotidiani in edicola, a giugno aumentano le vendite su base mensile

30 Agosto 2023

Il bilancio nel lungo periodo resta in prevalenza negativo ma i dati di giugno resi noti da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa riservano sorprese positive per le vendite di quotidiani in edicola nel raffronto con il mese precedente.

I quotidiani nazionali generalisti rialzano la testa

Rispetto allo scorso maggio, infatti, tutti i principali quotidiani a tiratura nazionale mostrano un incremento delle vendite in edicola. In particolare, Il Corriere della Sera , il quotidiano più letto dagli italiani, mette in evidenza un aumento del 5% delle vendite a 136.860 copie, mentre La Repubblica risale dell’8% fermandosi comunque a 78.816 copie. Vendite in aumento del 2% per La Stampa (60.270 copie), per Il Messaggero (43.480 copie) e per QN-II Giorno (16.896 copie) e incrementi dell’1% per le altre due testate del gruppo QN: Il Resto del Carlino (55.860 copie) e La Nazione (36.320 copie).

Segni positivi, anche più marcati, per i quotidiani politicamente schierati. Balzo del 16% per Il Fatto Quotidiano (che a giugno risale su base mensile da 19.900 a 23.192 copie) e del 10% per Libero (22.050 copie). Incrementi dell’8% per Il Giornale (28.507 copie) e del 3% per La Verità (23.899 copie). Vendite in crescita del 5% anche per Il Manifesto (5.798 copie).

Male gli economici e gli sportivi

Rispetto a maggio sono invece calate le vendite per i due quotidiani economici: Il Sole 24 Ore registra una flessione del 3% (scendendo a 21.603 copie) e Italia Oggi arretra del 19% (scendendo a 5.452 copie). Male anche i quotidiani sportivi con una flessione del 4% per La Gazzetta dello Sport (che torna sotto le 82.000 copie), un calo del 16% per Il Corriere dello Sport (che torna sotto le 36.000 copie) e un più modesto arretramento dell’1% per Tuttosport (20.406 copie).

Passando ai quotidiani locali, si registra una prevalenza di segni negativi, sebbene anche in questo caso si segnalino testate in controtendenza che sono riuscite ad aumentare le vendite in edicola rispetto al mese precedente, come accaduto ad esempio a Unione Sarda , Nuovo Quotidiano di Puglia , Corriere Adriatico , La Nuova Venezia etc….

Su base annua in evidenza Libero e Il Fatto Quotidiano

Passando invece al trend di lungo periodo, il quadro generale per le vendite in edicola conferma una netta prevalenza di segni negativi rispetto a giugno 2022, che per alcune testate, tuttavia, sono meno accentuati rispetto ai mesi precedenti.

Rispetto alle 146.661 copie vendute in edicola nel giugno 2022, Il Corriere della Sera evidenzia un calo di circa il 6,7% mentre La Repubblica ha ridotto la flessione al 2,4% rispetto a un anno prima. Su base annua bilancio negativo del 10,64% per QN-La Nazione , del 10,21% per QN-Il Resto del Carlino , del 9,11% per La Stampa , del 7,47% per Il Messaggero .

Tra i quotidiani politicamente schierati si segnalano le variazioni positive di Libero , in evidenza con un progresso del 20% delle copie vendute in edicola su base annua e de Il Fatto Quotidiano , con un segno positivo dell’1,22%. Su base annua, flessioni del 10% per Il Sole 24 Ore e del 30% per Italia Oggi , come pure per i quotidiani sportivi: meno 9,35% per La Gazzetta dello Sport , meno 11,44% per Tuttosport mentre Il Corriere dello Sport resta stazionario attorno a 37.200 copie.

Legge contro la pirateria online, Italia all’avanguardia in Europa

24 Luglio 2023

L'Italia si è dotata di una nuova legge che colpisce la diffusione illecita sul web di contenuti tutelati dal diritto. Dopo il voto unanime della Camera il 22 marzo scorso, il Ddl contro la pirateria online ha incassato il 12 luglio l’ok definitivo e unanime del Senato, a conferma di un provvedimento bipartisan che il Parlamento ha votato in modo compatto e senza emendamenti per accelerare l’iter di approvazione. Una grande soddisfazione per i primi firmatari dell’iniziativa - Federico Mollicone, Presidente della commissione Cultura, e la deputata Elena Maccanti - anche perché la normativa rappresenta un modello all’avanguardia al quale il resto d’Europa potrebbe ispirarsi.

Inasprimento delle sanzioni: multe fino a 5.000 euro

La nuova legge 14 luglio 2023, n. 93 entrerà in vigorel'8 agosto prossimo e si pone come obiettivo la tutela di vari settori. Oltre a quello editoriale, le norme vengono applicate anche all’audiovisivo, alla musica e, soprattutto, allo sport. Il provvedimento legislativo inasprisce le sanzioni introducendo multe fino a 5.000 euro per coloro che ricorrono allo streaming illegale, che riguarda soprattutto i film sebbene sia in forte crescita anche quello di eventi sportivi, e fino a tre anni di carcere per chi trasmette contenuti illegalmente. Sono inoltre previste campagne di sensibilizzazione per accrescere la consapevolezza che scaricare film, eventi sportivi o testate giornalistiche da siti pirata significa commettere un reato.

I danni per l’economia: perdita di fatturato di 1,7 miliardi

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Fapav - Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali - nel 2022 la pirateria audiovisiva in Italia ha coinvolto poco meno della metà della popolazione adulta (42%), un dato stabile rispetto al 2021. Sono però aumentati gli atti di pirateria, che l’anno scorso hanno sfiorato i 345 milioni, il 9% in più rispetto al 2021. Il danno per l’economia è evidente. Fapav stima una perdita di fatturato per le imprese coinvolte di 1,7 miliardi di euro, una perdita di PIL di circa 716 milioni di euro e circa 9.400 posti di lavoro a rischio, oltre al danno per l’Erario.

Pieni poteri all’Agcom: 30 minuti per bloccare l’accesso ai siti pirata

In attesa della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, Agcom si prepara a un importante lavoro di supervisione. La novità più importante che viene introdotta è il blocco quasi immediato dell’indirizzo Ip da cui parte il segnale pirata. L’Agcom avrà infatti il potere di ordinare ai fornitori di servizi di disabilitare l’accesso al sito che trasmette il segnale pirata entro 30 minuti, anche mediante provvedimenti urgenti e cautelari, superando uno dei principali problemi finora riscontrati nella lotta alla pirateria online, ossia la lentezza nel bloccare i diti pirata. L’Agcom sarà inoltre in grado di informare immediatamente l’autorità giudiziaria competente, consentendo ai giudici di avviare un’indagine penale e di risalire facilmente al responsabile del sito.

Mollicone. “Legge quadro all’avanguardia in Europa”

Come ha tenuto a sottolineare il Presidente della commissione Cultura ed editoria della Camera, Federico Mollicone, primo firmatario del Ddl, quella appena approvata in via definitiva rappresenta “una vera e propria legge quadro, la più all’avanguardia d’Europa” che consente all’Italia di dotarsi “di una tutela adeguata al diritto d'autore e ai diritti connessi, nel rispetto, ovviamente, dei diritti alla libertà di manifestazione del pensiero e di cronaca, che sono, per noi, principi basilari dell'espressione sulla rete”.

Soddisfazione da parte degli editori della FIEG e dell’AIE

Soddisfazione è stata espressa dalla FIEG - Federazione Italiana Editori Giornali - per un provvedimento che, come ha dichiarato il Presidente Andrea Riffeser Monti, “potenzia gli strumenti di contrasto ai fenomeni di pirateria digitale” e “interviene anche sul fronte della sensibilizzazione culturale e del corretto inquadramento degli illeciti in materia di diritto d’autore quali veri e propri reati” andando a contrastare quelle attività di criminalità informatica “che incidono significativamente sulla sostenibilità del settore editoriale e sul pluralismo dell’informazione”.

Apprezzamento è arrivato anche dall’Associazione Italiana Editori. “Grazie alle nuove norme è più efficace perseguire i reati riguardanti il diritto di autore. La certezza della pena per chi commette reati e la tempestività dell’intervento per interrompere la diffusione illecita dei contenuti sono, insieme all’informazione al pubblico sui reali danni che la pirateria infligge a chi vive di cultura, fondamentali per la tutela dell’industria del libro”, ha spiegato il Presidente Ricardo Franco Levi ricordando che, per quanto riguarda l’editoria libraria, il mancato fatturato che la pirateria sottrae ogni anno al mercato legale è stimato in 771 milioni di euro, ovvero il 31% del mercato complessivo escludendo il settore della scolastica e l’export.

Le scadenze fiscali del mese di agosto

17 Luglio 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti e inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate. Clicca qui per vedere il calendario di luglio.


MARTEDÌ 1° AGOSTO

IMPOSTE E TASSE - Adempimenti e versamenti con scadenza dal 1° al 20 agosto 2023 - Proroga al 21 agosto 2023 degli adempimenti fiscali e del versamento delle somme di cui agli articoli 17 e 20, comma 4, del Decreto Legislativo del 9 luglio 1997, n. 241, che hanno scadenza dal primo al 20 agosto 2023.

LUNEDÌ 21 AGOSTO

ASSISTENZA FISCALE - Imposta trattenuta dal sostituto d'imposta - Versamento con Modello F24 telematico delle somme trattenute nel mese precedente da sostituti d'imposta nei confronti di dipendenti e pensionati che hanno presentato il Modello 730.

ACCISE - Versamento imposta - Pagamento dell'accisa sui prodotti energetici immessi in consumo nel mese precedente.

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - Cosiddetta “Tobin Tax” - Versamento dell'imposta sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta "Tobin Tax", da parte di banche, società fiduciarie ed imprese di investimento, nonché dai notai ecc.

IVA - Contribuenti trimestrali - Secondo trimestre 2023 - Versamento risultante da liquidazione del secondo trimestre 2023 (Modello F24 e codice tributo 6032) per i soggetti trimestrali ordinari.

IVA - Contribuenti mensili - Mese di luglio 2023 - Versamento - Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta - Versamento risultante da liquidazione del mese di luglio 2023 (Modello F24 e codice tributo 6007). Versamento dell'imposta "Split payment" dovuta dalle pubbliche amministrazioni e dagli altri soggetti.

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL'IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento addizionali IRPEF su redditi lavoro dipendente trattenute nel mese precedente: -per conguaglio di fine anno e acconto addizionale comunale (rata mensile); -per cessazione rapporto lavoro (unica soluzione). Modello F24 e codice tributo 3802 (addizionale regionale) 3848 (addizionale comunale) e 3847 (acconto addizionale comunale).

IVA - Contribuenti trimestrali ex art. 74, D.P.R. n. 633/1972 - Secondo trimestre 2023 - Versamento risultante da liquidazione del secondo trimestre 2023 (Modello F24 e codice tributo 6032) per soggetti trimestrali speciali (es.: art. 74/633).

IVA - Imposta risultante dalla dichiarazione annuale - Rateizzazione - Versamento con interessi della rata d'imposta dovuta a conguaglio in base a dichiarazione annuale per anno 2022 con Modello F24 e codice tributario 6099 (imposta) e 1668 (interessi).

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza - Versamento tardivo di Iva e ritenute alla fonte, se non eseguito entro il 17 luglio 2023 con pagamento sanzione ridotta dell'1,5% e interessi nella misura elevata dall'1,25 al 5% annuo, a decorrere dal primo gennaio 2023. Modello F24 e codice tributo 8904 (sanzioni Iva) e 8906 (sanzioni ritenute) e 1991 (interessi Iva).

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento con Modello F24 di ritenute operate nel mese precedente su redditi di lavoro dipendente e assimilati, lavoro autonomo, capitale (diversi dai dividendi), provvigioni.

GIOVEDÌ 31 AGOSTO

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata di acconto mensile calcolata sulla base dei consumi dell'anno precedente.

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all'articolo 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Presentazione dichiarazione e versamento imposta su acquisti intracomunitari registrati con riferimento al secondo mese precedente per enti e associazioni (non soggetti passivi Iva o per acquisti per attività istituzionale se soggetti Iva).

Brusca frenata a maggio per le vendite dei quotidiani in edicola

10 Luglio 2023

I dati di maggio sulle vendite di quotidiani in edicola non fanno che confermare il trend negativo che accompagna, mese dopo mese, la carta stampata. I numeri diffusi oggi da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa indicano una contrazione generalizzata delle principali testate, con ben poche eccezioni.

Tra i principali quotidiani generalisti, a maggio Il Corriere della Sera cede un 10% su base annua e scende a 130.698 copie, 14.600 in meno rispetto a un anno fa, mentre rispetto al mese precedente la flessione è del 2%. La Repubblica scende a 72.868 copie, con un segno negativo dell’8% e 6.600 copie in meno rispetto alle 79.500 copie di un anno fa mentre nel raffronto rispetto al mese precedente la flessione è di un modesto 1%.

Tenendo in conseiderazione la diffusione totale, ossia la somma delle copie cartacee e digitali, La Repubblica mette a segno un balzo del 14% rispetto ad un anno prima a 151.309 copie. Per Il Corriere della Sera, invece, la diffusione totale a maggio fa registrare un passo indietro del 4% a 246.278 copie.

Flessione su base annua a doppia cifra anche per La Stampa, che a maggio scende a 58.834 copie, rispetto alle 66.366 di un anno prima, evidenziando una contrazione dell’11% (meno 2% rispetto ad aprile 2023). Perde il 7% di copie su base annua Il Messaggero (meno 1% su base mensile) e analogo andamento viene rilevato anche per le testate di QN. Il Resto del Carlino e Il Giorno perdono il 10% di copie su base annua e scendono a 55.202 e 16.580, mentre La Nazione cede il 9% a 35.914 copie. Nel raffronto mensile, invece, le perdite sono molto più contenute: meno 3% La Nazione, meno 1% Il Giorno, invariate le copie de Il Resto del Carlino.

Soffrono anche i quotidiani a carattere politico con l’unica eccezione di Libero che è tornato a riconquistare quote riportandosi sopra le 20.000 copie grazie a un balzo in avanti del 14% rispetto a maggio 2022 (meno 1% rispetto al mese precedente). Perde il 10% su base annua Il Giornale fermandosi a 26.324 copie e altrettanto La Verità a 23.250 copie (rispettivamente meno 1% e meno 4% rispetto a maggio 2022). Flessione del 16% per Il Manifesto e del 12% per Il Fatto Quotidiano rispetto a un anno prima (rispettivamente meno 4% e meno 2% rispetto a maggio 2022).

Maggio vede un incremento su base mensile del 14% per Italia Oggi, che su base annua mette a segno una modesta contrazione dell’1%, mentre Il Sole 24Ore cede il 2% rispetto al mese precedente e il 9% rispetto a maggio 2022.

Tra i quotidiani sportivi, è andato forte in edicola Il Corriere dello Sport dove ha venduto quasi 43.000 copie, il 25% in più rispetto ad aprile e il 15% in più rispetto a maggio 2022. Bene anche La Gazzetta dello Sport, che su base mensile avanza dell’8% ma rispetto a un anno prima cede il 6%, e Tuttosport, più 1% rispetto allo scorso aprile e meno 4% rispetto a maggio 2022.

Passando ai quotidiani locali si evidenzia una prevalenza di segni negativi. Tra quelli con le contrazioni più accentuate si segnala La Gazzetta del Mezzogiorno (meno 41% su base annua), Il Giornale di Brescia (meno 20%), Il Tirreno (meno 17%), Il Giornale di Vicenza (meno 16%), L’Arena (meno 14%). Quelli che hanno invece registrato la migliore tenuta sono Il Mattino (più 9%), Nuovo Quotidiano di Puglia (più 3%), La Gazzetta di Modena Nuova (meno 2%).

Anci e Confcommercio rinnovano il Protocollo per il rilancio delle città

06 Luglio 2023

La rigenerazione urbana - intesa come la messa in campo di iniziative per “valorizzare la centralità delle città e dei servizi di prossimità offerti dal terziario di mercato, promuovendo sul territorio la sperimentazione di soluzioni per affrontare i problemi urbani, dei centri storici e delle aree periferiche” - è al centro del nuovo Protocollo siglato da Anci e Confcommercio che rafforza la collaborazione tra le due Associazioni iniziata nel 2015 con la firma del primo Protocollo e con il successivo rinnovo avvenuto nel 2019.

Ad apporre la firma sul nuovo documento sono stati il Presidente dell’Anci Nazionale, Antonio Decaro, e il Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, a margine dell’evento “Missione Italia 2023” che si è aperto ieri alla Nuvola di Roma, l’evento organizzato da Anci, in collaborazione con IFEL, e che ha visto la partecipazione dei principali attori istituzionali, economici e sociali coinvolti nell’attuazione in Italia del piano Next Generation Eu, ossia Sindaci, Ministri ed aziende, riuniti a confronto sui molteplici temi: dal digitale all’energia, dalla scuola alla mobilità sostenibile, dall’inclusione e integrazione sociosanitaria ai piani urbani integrati

Economie di prossimità contro il degrado urbano e per la sicurezza dei cittadini

“La decisione di rinnovare e rafforzare l’intesa - ha commentato Sangalli - nasce dalla constatazione che le economie di prossimità rappresentano un potente strumento di contrasto al degrado urbano, di rafforzamento della percezione di sicurezza dei cittadini, di qualificazione e animazione dello spazio pubblico, di irrobustimento del senso di comunità nei quartieri”.

“Con Confcommercio - ha precisato Decaro - abbiamo già un’ottima esperienza di collaborazione quando all’ordine del giorno vengono i temi della riqualificazione urbana - sia nei centri storici che nelle periferie - della sicurezza dei cittadini e delle attività produttive, e infine della progettazione di spazi, strutture e opportunità per la crescita sociale ed economica. Questa cooperazione riceverà nuovo slancio dall’intesa che rinnoviamo oggi, e posso garantire che l’ANCI sarà sempre in prima linea nella promozione di progetti e attività a livello nazionale e nei singoli territori”.

Cosa prevede il Protocollo

L’obiettivo del nuovo documento è promuovere percorsi di analisi, sperimentazione e condivisione di strumenti e politiche per il rilancio socioeconomico delle città, facilitando la collaborazione tra gli attori locali coinvolti nelle trasformazioni urbane, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini e rafforzare il tessuto imprenditoriale.

Il protocollo prevede che siano sviluppate iniziative comuni in tre ambiti tematici che riguardano le città e il terziario di mercato: sviluppo sociale, ambientale ed economico.

Le due Associazioni cercheranno inoltre di rafforzare l’attività di formazione e informazione sui temi della città, del terziario di mercato e delle opportunità europee e si raccorderanno per sostenere politiche che garantiscano un quadro certo di risorse locali e nazionali per le città e i territori, in coerenza con gli orientamenti del PNRR e della programmazione 2021-2027.

La rigenerazione urbana passa anche dalle edicole

La rigenerazione urbana è un argomento che coinvolge da vicino anche la rete delle rivendite. Abbiamo imparato durante la pandemia, e in particolare durante il lockdown, che le edicole rappresentano non solo un presidio culturale a garanzia del pluralismo dell’informazione, ma svolgono anche un importante ruolo di presidio sociale.

Con le vendite della carta stampata in contrazione, è fondamentale incentivare la trasformazione delle edicole in centri di servizio per i cittadini, come previsto peraltro dal Protocollo siglato un anno fa tra Organizzazioni sindacali degli edicolanti, i Comuni dell’ANCI e gli editori della Fieg.

Perdere un’edicola vuol dire sacrificare un pezzetto di democrazia e impedire a una parte della popolazione italiana la possibilità di informarsi sulla carta stampata. Un rischio che sta avendo dimensioni sempre più rilevanti. Come emerso da una recente ricerca commissionata da SNAG, dei 7.900 Comuni italiani, solo il 75% presenta almeno un punto vendita dedicato alla carta stampata, ossia 5.895 Comuni. Ma il dato più preoccupante è che il 40% di questi ultimi, ossia 2.438 Comuni, presenta un unico punto vendita, con il rischio, dunque, che si ampli la percentuale di Comuni dove non è possibile acquistare un giornale cartaceo.

UPA vede per la prima volta una ripresa della pubblicità sulla stampa

05 Luglio 2023

Con l’economia italiana che si distingue per essere una di quelle a maggiore crescita in Europa, sul mercato pubblicitario torna la fiducia. Il 2023 dovrebbero chiudere con un progresso della raccolta del 2,5% nonostante gli investitori siano in lotta contro l’inflazione che comprime i loro margini.

Sono queste le previsioni di UPA, Utenti Pubblicità Associati, l’associazione che riunisce le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità, esposte dal Presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi durante l’Assemblea annuale che si è svolta oggi a Milano.

Guardando ai singoli mezzi d'informazione scelti dagli investitori, ha detto Sassoli de Bianchi, sono attesi miglioramenti un po' per tutti e “per la prima volta anche la stampa dà un piccolo segno di crescita e sembrerebbe che stia uscendo dalla traversata del deserto che sta compiendo ormai da tempo” con gli investitori che “vedono una possibilità anche nello sforzo innovativo fatto dall’editoria in questi anni”.

Quanto ai singoli settori, il Presidente di UPA ha sottolineato che “quasi tutti crescono tranne le tlc in quanto stanno attraversando una fase di trasformazione aziendale”.

Primi cinque mesi in calo per la pubblicita sulla carta stampata

Nonostante le previsioni positive di UPA, i dati riferiti ai primi cinque mesi indicano un rallentamento nella raccolta pubblicitaria sulla carta stampata. Dopo una prima parte dell’anno in territorio positivo, gli investimenti hanno invertito rotta. Nel periodo gennaio-maggio il fatturato ha registrato una contrazione del 2% rispetto all’analogo periodo 2022, scendendo a 216 mila euro secondo i dati forniti da Fcp, la Federazione Concessionarie Pubblicità, nel suo ultimo Osservatorio.

Nello specifico, i quotidiani hanno registrato nel complesso un calo del 4,5% a 156 mila euro nei primi cinque mesi dell'anno, al quale ha fatto da contrappeso l’incremento del 5% degli investimenti pubblicitari sui periodici, saliti a 60 mila euro.

Quotidiani, si salva solo la pubblicità Legale

Nei primi cinque mesi dell’anno gli investimenti pubblicitari sui quotidiani sono calati in tutte le tipologie. Rispetto all’analogo periodo del 2022, è diminuita del 3,8% la pubblicità Commerciale nazionale e dell’1,9% la pubblicità Commerciale locale. Ribassi a doppia cifra anche per la pubblicità Finanziaria (-17,1%) e quella Classified (-15,1%). In contro tendenza solo la pubblicità Legale, salita dello 0,3%.

Tra i periodici, bene i Mensili e le Altre periodicità

La crescita del 5% degli investimenti pubblicitari sui periodici è la somma di un calo del 3,1% del fatturato registrato sui settimanali, mentre ha evidenziato un incremento del 12,8% la raccolta sui mensili e del 55,8% quelle sulle Altre periodicità.

Andrea Riffeser Monti rieletto Presidente Fieg

04 Luglio 2023

Andrea Riffeser Monti si avvia al suo terzo mandato alla guida della Fieg. L’Assemblea generale della Federazione Italiana Editori Giornali ha infatti confermato per acclamazione Andrea Riffeser Monti Presidente della Fieg per il triennio 2023-2026.

Riffeser, nel ringraziare gli editori associati per la fiducia, dopo aver ripercorso l’attività dei suoi cinque anni di presidenza della Federazione che hanno portato ad un importante riconoscimento da parte del Governo sul ruolo dell’informazione di qualità, che si è concretizzato in forme di sostegno per tutta la filiera, si è soffermato sugli obiettivi per il prossimo triennio per uscire dalla crisi e tornare a crescere e sull’impegno degli editori a presentare in tempi brevi una proposta di riforma dell’editoria.

“Nel 1981 quando il settore era investito da profondi cambiamenti nei sistemi di produzione con il passaggio dalle linotype alla fotocomposizione si varò una legge per sostenere le trasformazioni tecnologiche. Oggi - ha sostenuto Riffeser - la trasformazione digitale richiede una nuova legge di sistema. Per questo abbiamo previsto una Commissione con l’obiettivo di formulare proposte di riforma a Governo, Parlamento e Forze politiche”.

“L’auspicio - ha proseguito Riffeser - è, inoltre, che siano rapidamente recepite alcune delle proposte per il rilancio del settore:

1. sul fronte delle istituzioni, con campagne istituzionali funzionali alla crescita del Paese;

2. sulla proprietà intellettuale, con una maggiore valorizzazione dei contenuti editoriali su carta e online;

3. sulla distribuzione, con una ulteriore liberalizzazione della rete, con il contrasto alla desertificazione dei punti vendita e il raddoppio della possibilità di contatto tra giornali e potenziali lettori, con la garanzia dell’apertura delle edicole nei giorni festivi, con l’attivazione - in collaborazione con le imprese della distribuzione e gli edicolanti - di punti vendita aggiuntivi nelle aree sprovviste di edicole in deroga ai vincoli di parità di trattamento, con l’incremento delle consegne a domicilio delle pubblicazioni;

4. sulla pubblicità, con la promozione dell’utilizzo dei giornali (cartacei e digitali) nella comunicazione commerciale e istituzionale e con la garanzia della trasparenza del mercato pubblicitario;

5. sul mercato del lavoro, con un piano straordinario per l’assunzione di giovani, anche con il ricorso al prepensionamento di giornalisti e la modifica delle norme sui prepensionamenti dei giornalisti, conservando l’obbligo di assunzione”.

Oltre a Riffeser, sono stati riconfermati Vicepresidenti Francesco Dini, Presidente della Categoria editori di giornali quotidiani, e Giuseppe Ferrauto, Presidente della Categoria editori di giornali periodici, affiancati da Pierpaolo Camadini, Vicepresidente in rappresentanza delle medie e piccole imprese editrici di quotidiani e periodici. Presidente della Categoria editori agenzie di stampa è stato eletto Stefano De Alessandri e Presidente della Categoria editori di testate digitali è stato eletto Francesco Sortino.

Sono stati, poi, nominati i consiglieri incaricati: Stefano De Alessandri, per le relazioni sindacali, Francesco Dini per mercato e pubblicità, Carlo Mandelli per la tutela del diritto d’autore e della concorrenza. Andrea Riffeser Monti assume ad interim l’incarico per la distribuzione e vendita. Mirja Cartia d’Asero presiederà la neocostituita Commissione per la riforma dell’editoria.


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