I fattori di crisi per le edicole e gli interventi più urgenti che la Pubblica Amministrazione può mettere in atto per sostenerle: se ne è discusso nel workshop ospitato a Milano, a Palazzo Pirelli, nell’ambito degli Stati Generali dell’Informazione in Lombardia, tre giorni di incontri, in programma il 23, 24 e 26 settembre, per fare il punto sul futuro dell’industria dei media regionali - tv, radio, web, editoria cartacea, agenzie di stampa, edicole e distribuzione - organizzata da Corecom in collaborazione con l’Istituto di ricerca PoliS-Lombardia.
Proposte e spunti emersi durante i lavori saranno elaborati dal Corecom e illustrati al pubblico in una successiva conferenza stampa. “Se Istituzioni e media saranno in grado di inquadrare insieme gli obiettivi su cui concentrare le politiche dei prossimi anni, sarà possibile costruire, partendo dalle idee di ciascuno, un approccio all’informazione sempre più autentico e di qualità, che tenga conto degli interessi di operatori e utenti”, come spiega Cesare Gariboldi, Presidente del Corecom Lombardia, sottolineando “quanto il ruolo dell’informazione sia in netto cambiamento rispetto al passato, grazie anche all’avvento di tecnologie che affermano un nuovo modo di utilizzare i media, che oggi è sempre più parcellizzato e individuale”.
I quotidiani locali primi per diffusione in ogni provincia
Come emerge dalla tabella elaborata dal Corecom Lombardia su dati ADS, il quotidiano locale è quasi sempre il primo delle vendite in ogni provincia della Lombardia, talvolta con un numero di copie quadruplo rispetto al secondo quotidiano, che spesso è il Corriere della Sera.
Varese e Lodi non compaiono nella tabella in quanto i loro quotidiani locali non sono rilevati da ADS ma sia la Prealpina di Varese che il Cittadino di Lodi sono i primi per copie della provincia, precisa l’analisi del Corecom Lombardia.
Negli ultimi 15 anni le vendite dei quotidiani sono calate in modo consistente. Alcune testate hanno perso addirittura i tre quarti della diffusione ma generalmente le testate locali hanno tenuto meglio di quelle nazionali, anche perché i mercati dell’informazione locale sono stati investiti dalla concorrenza delle piattaforme solo più recentemente.
Meno tasse e più incentivi per sostenere le edicole
Entrando nel vivo della discussione sul futuro delle edicole in Lombardia, Gabriele Soprani, responsabile diffusione per La Libertà di Piacenza, testata che viene distribuita anche nel basso lodigiano, ha sottolineato che la chiusura delle edicole rappresenta un grave problema per gli editori locali in quanto comporta una perdita di copie che difficilmente viene recuperata da altre rivendite, se non in minima parte.
Troppa burocrazia e aumento dei costi sono tra i fattori che penalizzano maggiormente la rete di vendita della carta stampata. Nel tentativo di andare incontro alla categoria, La Libertà propone ai suoi lettori abbonamenti con consegna in edicola e agli edicolanti accordi come quello con la società Caffè Musetti per la vendita di cialde in edicola. Alle Istituzioni si chiede di dare attuazione a quanto contenuto nel Protocollo d’intesa siglato da Comuni (ANCI), editori (FIEG) e associazioni di categoria degli edicolanti attraverso una riduzione delle tasse locali e incentivi per lo sviluppo di servizi per il cittadino.
Serve una normativa più elastica e più semplice
Stesse considerazioni sono arrivate anche da Alberto Camadini, responsabile diffusione presso Il Giornale di Brescia. Le edicole chiudono per costi più alti e ricavi più bassi e alla chiusura di un’edicola che vendeva 100 copie, ammesso che si riesca a convincere qualche esercizio commerciale di altro tipo a sobbarcarsi la vendita dei giornali, al massimo si riesce a riassorbe tra il 30% e il 40% delle copie. Anche Il Giornale di Brescia propone abbonamenti in edicola per i lettori, pur nella consapevolezza che il modello di edicola tradizionale non funziona più e serve un modello di business diverso che consenta alle rivendite di offrire altri beni e servizi.
Quello che può fare Regione Lombardia è un alleggerimento degli aspetti burocratici oltre a sensibilizzare i Comuni sul fatto che le edicole non sono solo punti vendita commerciali ma un presidio del territorio, centri di servizi, oltre che garanti dell’informazione. Sarebbe dunque auspicabile una semplificazione normativa e una presa di coscienza che i regolamenti comunali, almeno a Brescia, sono troppo stringenti.
Incentivare la lettura dei giornali e i servizi in edicola
Paola Milani, edicolante di Varese, presente in rappresentanza degli edicolanti che si riconoscono nel Gruppo NON, sottolinea le tante problematiche con le quali la categoria si confronta quotidianamente: un aggio fisso inferiore al 19% immutato dal 2005, anno a cui risale la firma dell’accordo con la FIEG; le difficoltà ad avere un numero congruo di copie di prodotto altovendente mentre abbondano i prodotti rieticchettati; le condizioni di pagamento capestro che fanno delle edicole l’unica categoria a dover saldare settimanalmente i conti con i fornitori, ossia i distributori, i quali in caso di ritardi applicano, in alcun casi, costi aggiuntivi arbitrari; la concorrenza che le edicole subiscono da parte degli editori che propongono lo stesso prodotto in abbonamento postale con forti sconti, anche superiori al 50% del prezzo di copertina tagliando fuori l’edicola.
Tra gli interventi suggeriti al Corecom ci sono aiuti economici per rinnovare i chioschi; sconti sul suolo pubblico; incrementare la lettura dei giornali, magari portando i quotidiani nelle scuole; introdurre più servizi nelle edicole, a patto che siano redditizi; incentivare l’apertura di punti vendita in aree scoperte; inserire un credito d’imposta strutturale e introdurre il lavoro dell’edicolante tra quelli usuranti, tenuto conto che lavora sette giorni su sette e inizia la propria attività all’alba; introdurre un correttivo sulle commissioni bancarie in caso di pagamenti digitali. Agli Editori si chiede invece un aumento dell’aggio e la rimozione degli abbonamenti postali.
Non sono le edicole ad essere in crisi, ma l'editoria
Partendo dall’esempio virtuoso di Milano, nel suo intervento Alessandro Rosa, Presidente di SNAG Confcommercio Milano, unica sigla sindacale presente al tavolo del Corecom, ha offerto una visione meno pessimista sul futuro delle edicole, nella convinzione che se si lavora su progettualità e visioni si ottengono risultati e si realizza un progetto politico.
Il punto di partenza è che ad essere in crisi è l’editoria, non le edicole. Se un prodotto editoriale non funziona, la colpa non è della rete di vendita ma del prodotto. Una volta i quotidiani erano un brand e devono tornare ad esserlo. Non tutta l’editoria è in crisi, i quotidiani sono una piccola parte delle oltre 3.400 testate presenti sul mercato. Il mondo delle figurine, ad esempio, non conosce crisi. Il problema è che l’edicola è nata per vendere pochi titoli in maniera massiva mentre oggi ci sono moltissimi prodotti che arrivano in edicola e la maggior parte crea lavoro ma non genera guadagno.
La carta stampata è una nicchia della cultura da promuovere
Ci saranno sempre persone che leggono i giornali cartacei e pertanto la stampa deve essere considerata come una nicchia della cultura da promuovere, al pari del cinema o delle mostre. Da qualche tempo questo a Milano trova realizzazione attraverso eventi in edicola come quello, recentissimo, che ha coinvolto il rapper Lazza e la casa editrice SPREA Editori, eventi che possono essere traslati anche in periferia o in provincia.
In base alla normativa della Regione Lombardia, le edicole possono vendere fino al 49% di prodotti non editoriali e possono offrire qualsiasi servizio, perfino riparare computer e telefonini. Ci sono imprenditori che comprano edicole puntando sull’attività commerciale extra editoriale, una tendenza confermata dai numerosi subentri che si sono registrati a Milano nell’ultimo anno e mezzo. La collaborazione con il Comune si è rafforzata grazie al recente rinnovo del protocollo d’intesa, siglato anche dalla Fieg: attraverso la rete di 140 totem, le edicole faranno, tra le altre tante cose, un servizio di vigilanza per il Comune e saranno dotate di defibrillatori.
Oltre il 70% delle edicole milanesi sono chioschi e sono aperte per più di 12 ore al giorno, spesso 7 giorni su 7, hanno un assortimento che include fino a 3.330 diverse testate, il 25% offre anche servizi digitali alla clientela e in particolare il ritiro pacchi per Amazon attraverso la piattaforma PrimaEdicola di m-dis. Queste sono solo alcune delle interessanti informazioni che emergono da un sondaggio realizzato da SNAG e dal distributore locale m-dis, sulle 292 edicole attive a Milano. Uno strumento utile per avere uno spaccato sulla composizione e il funzionamento della rete di distribuzione della carta stampata, nella città che storicamente vanta il maggior numero di rivendite.
“Le attività che hanno avuto luogo negli ultimi anni a Milano, trainate dal Protocollo Edicole Infopoint e dal primo Protocollo ANCI, hanno favorito lo sviluppo di nuove idee e di una visione più ampia del commercio” si legge nell’introduzione dell’indagine. Merito soprattutto dell’intervento di SNAG, che in questi anni si è imposto come una sorta di “acceleratore d’impresa” favorendo l’ingresso in edicola di nuovi servizi e prodotti, grazie anche al coinvolgimento di professionisti esperti che hanno saputo intercettare investimenti da indirizzare su progetti pensati ad hoc per le edicole.
Una rete dinamica. A conferma della vivacità della rete di vendita milanese, nel 2023 sono stati 25 i soli subentri seguiti da SNAG, indicativi di un ricambio di imprese stimabile in circa il 10% del totale. Un dinamismo che prosegue anche nel 2024, con 26 ulteriori subentri solo nei primi sei mesi dell’anno.
La presenza degli stranieri. Da una ricerca condotta dalla Camera di Commercio è emerso che le imprese straniere nella città metropolitana di Milano rappresentano il 16,4% del totale, crescono del 4,5% l’anno e del 13,7% in cinque anni. La presenza di imprese guidate da stranieri non risparmia di certo il comparto delle rivendite, dove le percentuali sono in linea con quelle del contesto milanese. Si tratta di nuovi imprenditori che hanno una mentalità molto più commerciale, finalizzata ad aumentare i fatturati anche a discapito della vendita di prodotto editoriale.
Prevalgono i chioschi. Quasi scontato per una grande città come Milano che l’attività di edicolante si svolga in prevalenza nei chioschi, che rappresentano il 74% delle rivendite cittadine. In questo momento in molti avrebbero il desiderio di adeguarsi alle nuove esigenze commerciali ma cambiare il manufatto comporta un iter amministrativo lungo, complesso e costoso. Più sostenibile, invece, intervenire sul chiosco esistente.
Edicole non esclusive. Sono presenti in città solo 21 rivendite non esclusive: un dato che denota uno scarso interesse per la vendita di quotidiani e periodici da parte di altre attività commerciali, che valutano negativamente le difficoltà logistiche e i bassi aggi legati al prodotto editoriale. Allo stesso tempo, però, il dato rende merito alle attività esclusive presenti in città, più preparate e professionali nella gestione del prodotto editoriale.
Questione di fatturato. Con un’area espositiva e di vendita che nel 50% dei casi è compresa tra i 15 e i 20 metri quadrati, le edicole milanesi hanno un fatturato editoriale che in prevalenza si aggira sui 2.000-3.000 euro (37%). Un terzo delle edicole (33%) dichiara un giro d’affari compreso nella fascia 1.000-2000 euro mentre due edicole su dieci segnalano un fatturato sotto i 1.000 euro. C’è però anche un 8% di edicole che riesce a incassare oltre 3.000 euro. Il quotidiano resta importante per sua natura, ma i fatturati vengono generati per assurdo da prodotti editoriali che poco hanno a che fare con l’informazione - come settimanali di enigmistica, figurine ecc… - verso i quali il consumatore mantiene un forte interesse.
Imprese familiari. Le edicole di Milano confermano la natura di imprese familiari. I bassi aggi dell’attività e il forte utilizzo di denaro contante rendono l’introduzione di un dipendente una scelta difficile che in poche possono permettersi di fare. Nel 47% delle edicole milanesi lavora un’unica persona, nel 43% due persone e solo nel 10% sono occupate tre o più persone.
Orario di apertura. Contrariamente al comune percepito, le edicole di Milano offrono un’agibilità molto ampia in termini di orario. Il 70% delle edicole è aperto oltre 12 ore al giorno offrendo spesso un’apertura settimanale di 7 giorni su 7.
Edicole di Metropolitana. Nate soprattutto come rivendite dedicate alla vendita di titoli di viaggio, le 55 edicole di Metropolitana vantano, a secondo delle stazioni, flussi molto importanti e attività di grande valore commerciale. Tendenzialmente riescono a produrre fatturati di alto livello.
Edicole a vocazione turistica. A Milano sono piuttosto limitate le aree interessate dal tursimo e riguardano circa 22-25 edicole che si dedicano alla vendita di prodotti turistici in maniera decisa e mai prevalente sull’editoria. Inoltre, grazie all’attività svolta in questi anni da SNAG, si è assistito a tour operators che hanno acquistato edicole e che stanno riuscendo ad adeguare al meglio il loro business alle norme di settore.
Ibridizzazione dell’edicola. L’aspetto editoriale resta preminente ma non è più sufficiente. Per questo, l’attività è sempre meno esclusivista e sempre più attenta a quello che viene richiesto nel contesto di riferimento, allargandosi a giochi per bambini, cartoleria e libri per esempio. Tra le varie merceologie, appaiono sottovalutati i pastigliaggi e le bibite: considerando la facilità di accesso ai chioschi e gli ampi ricarichi, dovrebbero essere un prodotto più diffuso.
Servizi digitali. Circa il 25% delle edicole milanesi offre servizi digitali. L’esperienza lanciata durante il periodo del Covid ha dimostrato che le edicole milanesi, anche senza formazione, sono attive sul tema e puntano alla soddisfazione del cliente. Il ritiro pacchi è il servizio maggioremente offerto dalle edicole milanesi (19%). Alle tradizionali piattaforme Sisal e Lottomatica, attive rispettivamente nell’11% e nel 10% delle rivendite, si affianca la nuova piattaforma ideata da SANG, EdicolaPiù, che consente di effettuare ricariche a pagamenti, oltre a molti altri servizi.
PrimaEdicola. Grazie alla possibilità di gestire il servizio arretrato, la piattaforma PrimaEdicola di m-dis è estremamente diffusa sul territorio milanese e altrettanto lo sono i suoi servizi accessori. Il servizio di ricezione pacchi di AMAZON è il più apprezzato (25%), seguito dai servizi di ricezione per specifici brand come Ferrero (13%), Libraccio (12%), IBS Feltrinelli (12%), Nespresso (11%).
Edicole sul web. Solo il 20% delle edicole milanesi ha un proprio sito web, mentre sono molto più numerose quelle che gestiscono una propria pagina Facebook. Tuttavia, SNAG Milano si è prefissa l’obiettivo per il 2024 di aprire un varco in questa direzione e portare le rivendite a fare anche attività in rete. Un ulteriore modo per fare delle edicole milanesi un punto di riferimento per il settore aprendolo a nuove opportunità di business.
Confcommercio Lecco ha organizzato lo scorso 29 aprile un interessante tavolo tecnico-operativo per approfondire le problematiche legate al mondo delle librerie e delle edicole al quale hanno preso parte l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico della Lombardia, Guido Guidesi, e il Sottosegretario con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza.
All’incontro – che si è svolto presso Peregolibri di Barzanò – hanno partecipato per il mondo delle edicole il Delegato SNAG Nazionale (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), avvocato Dario De Vitofranceschi, e per il mondo delle librerie il Vice Presidente Nazionale di Ali Confcommercio (Associazione Italiana Librerie), Edo Scioscia (uno dei soci fondatore de Il Libraccio).
Nuovi strumenti e più sostegni per i negozi di vicinato
“Come associazione - ha detto il Direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva, aprendo i lavori - rappresentiamo tre macro-settori: commercio, turismo e servizi. Se gli ultimi due negli ultimi anni sono andati mediamente bene, il commercio al dettaglio ha fatto più fatica e ha avuto un andamento a macchia di leopardo”.
“Alla Regione - a cui riconosciamo la bontà di diversi interventi come quelli sui distretti del commercio o sui negozi storici - chiediamo di ampliare gli strumenti a disposizione del commercio, individuando insieme strade nuove e innovative che tengano conto anche delle novità che interessano i consumatori. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per arrivare a sostenere al meglio i negozi di vicinato”.
SNAG: serve una “tutela rafforzata per le edicole”
Dario De Vito Franceschi (Snag nazionale) ha sottolineato che “il cartaceo è ancora vivo nonostante le previsioni dicessero il contrario: oggi secondo Audicom-Audipress si vendono 1.2 milioni di copie cartacee di quotidiani e 200mila copie digitali. E anche le abitudini di lettura mostrano un 70% di lettori su carta”.
Per questo motivo, ha spiegato il delegato di SNAG, “la rete di vendita delle edicole è una rete strategica per la diffusione dell’informazione e per la tutela del pluralismo ed è certamente una rete ad “alto valore culturale”. Tuttavia tale rete sta fronteggiando una profonda crisi cui bisogna cercare di porre rimedio: il 26% dei Comuni italiani non ha un’edicola e il 31% ne ha uno solo quindi è potenzialmente a rischio. La rete di vendita svolge un ruolo strategico insostituibile e merita una sorta di “tutela rafforzata” per mantenere la propria capillarità”.
Ali: bene il tax credit librerie
Edo Scioscia (vicepresidente Ali) ha affrontato il tema del tax credit per le librerie, chiedendo il rilancio del bando per le biblioteche (che consente l’acquisto di libri dalle librerie) ed esprimendo forti perplessità sulla Carta Cultura che ha preso il posto di App18.
Alla Regione Lombardia ha formulato una richiesta specifica: l’azzeramento (o quantomeno l’inglobamento nelle risorse messe a disposizione del provvedimento) della percentuale riconosciuta ad Edenred sull’accreditamento dei Buoni Dote Scolastica da parte delle imprese. Una percentuale che attualmente è al 2,50%, 4-5 volte superiore ai costi delle commissioni per carte credito.
Apertura di un dialogo con Regione Lombardia
Di fronte a queste molteplici sollecitazioni, l’Assessore Guidesi ha risposto in modo ampio, toccando i numerosi punti sia sul fronte delle edicole che sui quello delle cartolibrerie e offrendo una disponibilità di massima a proseguire il dialogo.
All’incontro hanno partecipato anche il Presidente Gruppo Cartolibrerie Confcommercio Lecco, Andrea Perego (padrone di casa, essendo titolare insieme alla sorella Marta di Peregolibri), il Presidente SNAG Confcommercio Lecco, Michele Preda, il distributore locale di Quotidiani e Periodici per le province di Lecco-Como-Sondrio, Franco Comuzzi, la Vicepresidente del Gruppo Cartolibrerie Confcommercio Lecco, Anna Regazzoni e il capofila della filiera Editoria Lecco, Eugenio Milani.
A Novara il canone di occupazione del suolo pubblico per le edicole subirà una riduzione dell’80 per cento. Lo ha stabilito una delibera comunale in cui si precisa che la riduzione è “permanente”, e si inserisce “nell’ambito del più ampio progetto di sostegno a tali tipologie di attività, che da tempo
subiscono una fase congiunturale negativa”.
Come ha spiegato in Consiglio comunale l’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli, “in considerazione delle grosse difficoltà evidenziate più volte con i rappresentanti di questa categoria, l’amministrazione ritiene opportuno intervenire per sostenere l’attività degli edicolanti”.
Fondamentale, per l’approvazione della delibera, l’azione di SNAG nel sensibilizzare l’amministrazione comunale sulla situazione delle rivendite della stampa.
All’interno del Consiglio comunale la Consigliera del Pd Emanuela Allegra ha tuttavia fatto notare che la stessa maggioranza non condivise un’analoga misura presentata nel febbraio 2023.
Soddisfatti gli edicolanti anche se vorrebbero un intervento più audace trovando sempre maggiori difficoltà nel riuscire a vivere di soli giornali nell’epoca in cui l’informazione si è spostata su internet.
“Più volte sono stati fatti dei bandi per riammodernare le attività commerciali, dalle tende all’impianto elettrico” racconta a La Stampa Angelo De Santo, proprietario dell’edicola in piazza del Rosario, sottolineando che “mai in nessuno di questi, per via di cavilli burocratici, sono state inserite le edicole”.
Nel mese di maggio partono due importanti bandi rivolti alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) che operano in Lombardia e che nel complesso mettono a disposizione oltre 9 milioni di euro.
Bando per la sostituzione di veicoli inquinanti delle Micro, Piccole e Medie Imprese
Da martedì 14 maggio è possibile presentare le domande per partecipare al bando della Regione Lombardia che mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese della Lombardia complessivi 6 milioni di euro per l’ammodernamento del parco auto.
Il bando incentiva la radiazione di un veicolo commerciale inquinante, a benzina fino ad Euro 2/II incluso o diesel fino ad Euro 5/V incluso, con conseguente acquisto, anche nella forma del leasing finanziario, in conto proprio o in conto terzi, di un nuovo veicolo a zero o bassissime emissioni.
Sono ammissibili investimenti per l’acquisto di veicoli per il trasporto di persone o di merci ad alimentazione elettrica, idrogeno o endotermica a bassissime emissioni. Sarà finanziato anche l’acquisto di e-cargo bike, ossia velocipedi a pedalata assistita per il trasporto merci.
Per il 2024 è possibile presentare le domande fino alle ore 16:00 del 31 ottobre 2024. La misura è stata presentata anche per il 2025 con domande che dovranno essere presentate dalle ore 10:00 del 2 dicembre 2024 fino alle ore 16:00 del 30 settembre 2025. Per ulteriori dettagli sul voucher, sui servizi finanziati e sulle modalità di presentazione della domanda si rinvia all’Area Riservata del sito SNAG Nazionale.
Bando voucher digitali I4.0 Lombardia 2024
Dal 22 maggio sarà possibile inviare le domande per il Bando voucher digitali I4.0 Lombardia 2024 previsto da Unioncamere Lombardia, in accordo con la Regione e in continuità con il progetto PID “Doppia Transizione Digitale ed Ecologica” per il triennio 2023-2025.
La misura prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto che copre il 50% delle spese -fino ad un massimo di 10.000 euro - per l’adozione di soluzioni, prodotti e/o servizi innovativi che incentivano l’innovazione digitale e green delle imprese lombarde. L’investimento minimo richiesto è pari a 4.000 euro.
Nel complesso sono stanziati oltre 3,2 milioni di euro dirottati verso le MPMI che risiedono nelle province di Milano Monza Brianza Lodi, Brescia, Como-Lecco, Mantova, Varese, Sondrio, Cremona.
Le domande possono essere inviate fino al 15 luglio 2024, salvo chiusura anticipata. Per ulteriori dettagli sul voucher, sui servizi finanziati e sulle modalità di presentazione della domanda si rinvia all’Area Riservata del sito SNAG Nazionale.
Sarà attivo dal 4 al 18 dicembre il nuovo bando della Regione Liguria a sostegno delle edicole, approvato in Giunta regionale su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Alessio Piana, che spiega così la misura appena varata: “Le edicole rivestono una funzione importante, non solo per una capillare diffusione dell’informazione, ma anche dal punto di vista sociale. Con questa prima misura, a cui ne seguirà una successiva a inizio nuovo anno, intendiamo, con interessanti contributi a fondo perduto a copertura del 60% delle spese effettuate, favorire un percorso di rilancio che ampli le occasioni di frequentazione di questi fondamentali presidi territoriali”.
La misura ha una dotazione di 10 mila euro che si aggiunge ai 32 mila già a suo tempo deliberati, portando la disponibilità complessiva del bando a 42 mila euro.
Le spese ammissibili, che devono raggiungere almeno la cifra di 2.500 euro, si riferiscono a progetti da avviare o avviati a partire dal 1° gennaio 2023, purché non conclusi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e riguardanti:
- opere inerenti la struttura dei punti di vendita (inclusi arredi pertinenziali)
- dotazioni informatiche per l'erogazione di servizi e informazioni (vetrine digitali, totem interattivi, touch screen, licenze software e internet)
- attrezzature, strumentazioni o macchinari utili al miglioramento e/o ampliamento dei servizi (in particolare per l'informazione turistica e logistica).
La domanda dev'essere inviata esclusivamente via PEC dall'impresa a concessioni.filse@legalmail.it oppure a mezzo di raccomandata postale.
Ulteriori informazioni sono disponibili nell'area BANDI dell'area riservata del nostro sito.
Non ci sono solo edicolanti che si arrendono alla crisi delle vendite di giornali cartacei. C’è anche chi non teme di andare controcorrente; chi crede ancora nel futuro della carta stampata e non teme di cogliere la sfida gettandosi a capofitto nel business della vendita di quotidiani e libri.
Per questo motivo ha fatto notizia la decisione di Lorenzo Scano (nella foto in alto), trentenne scrittore di noir originario di Cagliari, di riportare in vita il piccolo chiosco-edicola di via Buonarroti, a Milano.
“Inizialmente volevo aprire una libreria in società con un amico di mio padre. Poi un giorno passando per questa via ho visto l’edicola chiusa, ho chiamato il mio socio e gli ho proposto di riempirla di libri e giornali” racconta Lorenzo in un’intervista al Corriere della Sera diventata virale sui social al punto da attirare l'attenzione dei media.
Inizia così l’avventura di questo giovane che si è trasferito a Milano un paio di mesi fa e che in un mese e mezzo è riuscito a riportare in vita il chiosco, chiuso dallo scorso settembre, riempiendolo di giornali e di libri.
“Ci ho provato una prima volta a Cagliari, la mia città, con una piccola bottega dedicata ai romanzi noir, ma non è andata bene. Devo dire che l'affetto delle persone del quartiere, che ogni giorno passano a prendere un giornale o un libro, mi ha dato poi ragione. Mi ha stupito vedere quanta gente ancora si dedica e si appassiona alla lettura. C’è persino chi viene e mi regala un libro per il mercatino”, racconta a Milano Today.
In un'intervista a Tgr Lombadia Lorenzo afferma che le vendite vanno bene, c'è interesse da parte dei clienti e anche affetto: una cliente gli ha persino portato il pranzo. Nel frattempo, Lorenzo ha trovato il tempo per lavorare al suo prossimo romanzo, in uscita a gennaio 2024: sarà il romanzo d'addio a Cagliari perché poi pensa di scrivere storie ambientate a Milano, la città più cosmopolita d'Italia e che lo ha molto ispirato. Per uno scrittore che vive di storie, ammette Lorenzo, non potebbe esserci esperienza migliore che vendere libri sulla strada, a diretto contatto con i clienti.
La scelta di Lorenzo è molto simile a quella di Davide, un giovane di 21 anni che a Rubano, in provincia di Padova, ha deciso di rilevare il chiosco ubicato in centro paese impedendone la chiusura. Anche in questo caso la notizia ha avuto ampia eco con diversi articoli sulla stampa locale. Anche Davide ha deciso di ampliare la sua attività trasformando il chiosco in un centro di servizi di riferimento per il suo paese e in un punto di ritrovo sociale per i cittadini.
Sono entrambe belle storie che ci auguriamo possano essere d'ispirazione per altri giovani che intendano cogliere la sfida di un lavoro messo in crisi dal digitale ma che è indispensabile per il pluralsimo dell'informazione.
Antonio Besacchi è stato nominato all’unanimità Presidente di Confcommercio Ascom Varese: a lui vanno i più sinceri complimenti da parte di tutto lo SNAG.
Dal 1982 Besacchi (nella foto quarto da sinistra) è Presidente provinciale dello SNAG, l'Associazione dei giornalai aderente a Confcommercio, oltre ad aver avuto un ruolo importante nella storia dell’Associazione commercianti varesina, nella quale è entrato nel 1974 e per la quale ha ricoperto vari ruoli, ultimo in ordine di tempo quello di Vicepresidente vicario.
"Rilancio del commercio e dei centri storici. Presenza sui tavoli tecnici in materia urbanistica. Riaffermazione delle “castellanze” e massimo coinvolgimento dei settanta Comuni compresi nell’area di competenza di Ascom Varese" sono tra i principali obiettivi del suo mandato, oltre alla questione viabilità e posteggi.
Besacchi, che è titolare di un bar-tabacchi-giornali a Ghirla, prende il posto di Giorgio Angelucci (confermato all’interno dell’esecutivo), storico numero uno dell’Ascom Varese, che resterà al suo fianco nell'ambito di una nuova presidenza "all’insegna della continuità", come ha dichiarato il neoeletto Presidente.
Lo SNAG di Imperia è entrato a far parte di Confcommercio. Grazie a questa decisione, d’ora in poi gli associati della struttura SNAG di Imperia, guidata dalla presidente provinciale Tatiana Locchi, potranno beneficiare delle agevolazioni legate all’appartenenza alla Confcommercio provinciale, tra cui un’ampia gamma di servizi essenziali per la loro attività come assistenza fiscale, gestione del personale, consulenza e assistenza su credito, finanziamenti e bandi, corsi di formazione e molto altro.
Commenta il Presidente nazionale dello SNAG, Andrea Innocenti: “Sono soddisfatto per questa decisione, che va nella direzione auspicata dalla Presidenza SNAG fin dal suo insediamento. Specie in questa fase di grandi difficoltà per le edicole, è importante rafforzare il dialogo costruttivo con Confcommercio, in un’ottica di maggiore collaborazione e comunanza d’intenti, nella tutela degli interessi dei nostri associati”.
Sottolinea il Presidente provinciale della Confcommercio di Imperia Enrico Lupi: “L’ingresso dello SNAG nella nostra struttura, oltre ad essere motivo di grande soddisfazione, è la conferma della continua crescita di Confcommercio e di come la stessa sia divenuta, grazie all’impegno di tutti i suoi componenti, un punto di riferimento importante e ben radicato per tutte le imprese commerciali del territorio”.
Dice Tatiana Locchi, Presidente provinciale dello SNAG di Imperia: “Ero in precedenza presidente dello Snag provinciale e ora sono stata rieletta anche in seno alla Confcommercio e non posso che ringraziare i colleghi per la fiducia che hanno riposto nella mia persona. Ulteriore soddisfazione è dettata da questa unione fra lo SNAG e la Confcommercio, che apre alla nostra categoria la possibilità di accedere ad una serie di servizi aggiuntivi di assistenza e incrementa ulteriormente la rilevanza del nostro settore, considerato il fatto che la Confcommercio è una realtà consolidata ed un punto di riferimento per le imprese commerciali. Da parte mia non verrà mai meno l’impegno a sostegno delle esigenze della categoria”.
Il Corriere della Sera ha pubblicato lo scorso 13 luglio un intervento del Presidente provinciale SNAG di Milano, Alessandro Rosa, volto a difendere l’identità delle edicole milanesi dal comportamento di chi vorrebbe espropriarle del loro ruolo principale, la vendita della carta stampata, trasformandole in una sorta di “chiringuito”.
Le edicole di Milano associate a SNAG offrono già molti servizi alla cittadinanza: dai certificati anagrafici alla prenotazione dei libri delle biblioteche. Il modello di sviluppo per il rilancio delle edicole passa infatti da qui, ossia dalla trasformazione delle rivendite in centri di servizio per i cittadini, in collaborazione con la Pubblica Amministrazione, in linea con quanto definito nel recente Procollo Anci-FIEG ed edicolanti, mantenendo la centralità del loro ruolo di rivendita di quotidiani e riviste.
Riportiamo di seguito l’articolo apparso sulle pagine del Corriere della Sera.
Si parla talmente tanto di crisi delle edicole che oramai i “grandi imprenditori” che vogliono salvare l’editoria eliminando i giornali per mettere biscotti, tortellini, fiori, caffè e vino…non si contano più.
Questi stessi imprenditori poi si accorgono che…non si può fare, e che con i biscotti e le acciughe non paghi nemmeno la luce!!! Poi si arrabbiano con il Comune, con la Regione, con le Associazioni, con il mercato e mai con il loro avvocato che li ha consigliati male o con sé stessi che hanno preso una grande cantonata e hanno completamente sbagliato il modello di business.
Bisogna capire che se gli edicolanti (in chiosco), in questo momento non hanno trasformato la loro attività in un chiringuito per fare pane e salame o similari…c’è un motivo.
Ci sono delle regole nel settore. Togliere i giornali per mettere su baracchini senza riferimento e identità…per poi chiuderli, vuol dire solo rovinare ancora di più tutte quelle logiche che rendono importanti il nostro settore. Mettere dei ragazzi a lavorare che durano poche settimane al lavoro, perché capiscono anche loro che non c’è futuro nel vendere il sugo in edicola, continua a sottrarre valore alla rete commerciale.
Raccontare la favola dell’importanza delle edicole per vendere poi i tortellini, vuol dire non conoscere il valore che sa esprimere un soggetto commerciale dedicato all’informazione, alla cultura e al valore sociale che questa specializzazione può offrire. Se da tre anni le edicole in Italia hanno un’agevolazione e una totale esenzione dal pagamento del canone suolo pubblico è perché anche il mondo politico ha preso coscienza di questi valori, ma certamente mettere sul banco di vendita vino e biscotti invece di un assortimento tra i 3420 titoli ( dato aggiornato al 01/07/2022 ) che oggi Milano può offrire fa solo male a Milano, al cittadino, al lettore e a tutta la filiera editoriale…non si parli più allora di crisi dell’editoria, ma di crisi di identità. Se volete comprare le edicole, siete i benvenuti, meno favole e più lavoro, ma prima di tutto fatevi delle domande e smettete di comprare edicole per chiuderle, abbiamo tanti problemi e avere imprenditori che non hanno mai letto un giornale in vita loro farsi avanti per salvare l’editoria…fa veramente ridere.