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Crescono le copie digitali, ma la carta resiste

12 Gennaio 2022

Le vendite in edicola diminuiscono, come testimoniano anche gli ultimi dati ADS, ma gli abbonamenti digitali aumentano: e così, alla fine del 2021, Il Corriere della Sera, il maggiore quotidiano nazionale del nostro Paese, può tracciare un bilancio positivo e festeggiare il traguardo di oltre 550.000 lettori al giorno.

Complice la pandemia – oltre che l’aggressiva politica di sconti adottata dall’Editore – già nel 2020 le sottoscrizioni del Corsera in formato digitale erano quasi raddoppiate, passando da 170.000 a 308.000, si legge in un articolo su corriere.it. Nel corso del 2021, il trend di crescita è proseguito, anche se in maniera più debole, con un ulteriore incremento ( 23%) fino a raggiungere quota 380.000 abbonamenti digitali.

A questi, vanno a sommarsi le circa 173.000 copie cartacee acquistate in edicola in media nel 2021 (secondo i dati ADS), per un ammontare complessivo di 553.000 lettori al giorno per lo storico quotidiano di via Solferino.

La crescita dei ricavi non segue quella dei lettori

Commenta l’articolo: “Un traguardo del quale ringraziare la comunità – attenta, partecipe, giustamente esigente – dei lettori più affezionati. E un punto di partenza, specie se si osserva la platea, più vasta, di coloro che hanno fruito dei contenuti della nostra testata, quest’anno. Una platea da primato: 29 milioni di utenti unici medi al mese sul sito, con un picco a maggio di 32,7 milioni – senza contare coloro che hanno letto e condiviso contenuti sui nostri social (1,2 milioni i follower solo su Instagram, 34% in un anno) o via newsletter, o ascoltato i nostri podcast sulle piattaforme audio”.

Un traguardo senza dubbio importante in termini di lettori anche se sarebbe altrettanto importante capire, a livello di fatturato, l’impatto di questo progressivo spostamento dalla carta stampata al digitale, specie considerando che la maggior parte dei ricavi degli editori continua ad arrivare dalle vendite cartacee in edicola. Gli abbonamenti digitali hanno infatti un costo inferiore e spesso vengono offerti a prezzi stracciati, per periodi più o meno lunghi, per incentivare la sottoscrizione.

Le Monde e l'escalation del digitale

D’altronde, però, la corsa verso il digitale pare inarrestabile, come emerge in maniera sempre più evidente guardando a quanto avviene fuori dai confini nazionali. Le Monde, il quotidiano più diffuso d’Oltralpe, ha festeggiato a fine 2021 l’anniversario dei 77 anni dalla sua fondazione superando per la prima volta il record dei 500.000 abbonati.

Un record trainato soprattutto dal boom dell'online. Degli oltre 500.000 abbonamenti, 414.000 sono digitali e appena 87.000 cartacei, a cui si aggiungono le circa 30.000 copie al giorno vendute in edicola (di cui 4.000 vendute fuori dalla Francia).

Ripercorrendo in un lungo articolo l’evoluzione delle vendite lungo i suoi tre quarti di secolo di vita, il quotidiano francese ricorda che il record di copie cartacee vendute risale al 1981, ben 343.000, un dato che non sarà mai più raggiunto. Nel 1993 per la prima volta gli abbonamenti cartacei superano quota 100.000 raggiungendo il picco di 137.000 sottoscrizioni nel 2006: un incremento decisamente lento.

La carta resiste

L’arrivo del digitale scompagina gli equilibri. Nel 2010 il gruppo decide di introdurre gli abbonamenti digitali a pagamento. È l’inizio della svolta (vedi grafico a fianco).

Dopo una partenza in sordina, nel 2014 le sottoscrizioni all'edizione online iniziano a decollare. Nel 2016 superano, per la prima volta, quota 100.000 (e sorpassano anche gli abbonamenti cartacei, che però mantengono nel tempo un loro zoccolo duro di lettori). A marzo 2019 sfondano quota 200.000. Un anno dopo, ad aprile 2020, sono già sopra quota 300.000. A settembre 2021 varcano anche il livello di 400.000.

Una escalation rapidissima che porta, nel giro di pochi anni, gli abbonamenti digitali ad essere quattro volte quelli cartacei. Una escalation che non è ancora destinata ad esaurirsi visto cheLe Monde conferma l'obiettivo di 1 milione di abbonamenti entro fine 2025, ossia nei prossimi 4 anni. 

Non altrettanto può dirsi dei ricavi. Scrive Le Monde a conclusione del suo lungo articolo: “I ricavi della distribuzione rappresentavano nel 2020 il 68% del fatturato della Société éditrice du Monde (contro il 22% della pubblicità): il 25% proveniva dagli abbonamenti digitali, il 23% dalle vendite individuali e il 20% dagli abbonamenti “cartacei”. Mentre la quota del digitale dovrebbe aumentare considerevolmente nel 2021, la carta resiste e non è ancora pronta per cedere il passo all'all-digital”.

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