Ultime notizie

Home / news

Rincari energia e materie prime. Pro-Gest ferma 6 cartiere. Allarme di Assocarta

08 Marzo 2022

È arrivato il momento più temuto, quello in cui l’aumentato costo dell’energia e delle materie prime costringe le imprese a interrompere la produzione a fronte di ricavi che non riescono più a coprire le spese. È il momento in cui salta ogni equilibrio finanziario e all’azienda conviene fermare gli impianti piuttosto che produrre in perdita.

Purtroppo è quello che è stato costretto a fare il gruppo Pro-Gest, controllato dalla famiglia Zago, una delle imprese cartarie più importanti d’Italia con un fatturato che nel 2021 ha superato i 700 milioni di euro (+60% rispetto al 2020), frutto anche di investimenti per oltre 500 milioni di euro negli ultimi cinque anni che hanno portato alla realizzazione di un parco macchine all’avanguardia.

Aumento incontrollato dei costi, serve l'aiuto delle istituzioni

A causa dell'aumento dei prezzi del metano, che hanno raggiunto il picco storico, il gruppo ha deciso di interrompere temporaneamente la produzione di tutte le macchine continue di carte per ondulatore e tissue, mettendo in pausa forzata le cartiere degli stabilimenti di Camposampiero, Villa Lagarina (Trento), Mesola (Ferrara), Tolentino (Macerata), Mantova e Capannari (Lucca). Per il momento nessuna sospensione riguarderà invece gli impianti del Gruppo destinati alla produzione degli imballaggi.

«È un momento di straordinaria e drammatica criticità che vogliamo superare quanto prima. Stiamo monitorando da vicino - ha dichiarato in una nota Francesco Zago, Amministratore Delegato del Gruppo Pro-Gest - la situazione della guerra e siamo profondamente addolorati per il popolo ucraino, auspicando una soluzione immediata del conflitto armato. Anche a causa di queste gravi tensioni, il prezzo del gas naturale oggi è di oltre dieci volte superiore rispetto a dodici mesi fa ed è triplicato in poco più di una settimana. Ci auguriamo sinceramente di poter riprendere la produzione non appena le condizioni lo consentiranno e chiediamo alle istituzioni di intervenire per salvaguardare interi comparti produttivi, messi oggi fuori mercato da un aumento incontrollato dei costi».

Allarme di Assocarta: costi energia insostenibili

A lanciare l’allarme per tutto il settore è Assocarta. “Le cartiere italiane si stanno misurando con un peso della solo bolletta del gas sul fatturato aumentato del 400% solo nel 2021/2020, ma dall’inizio del 2022 il dato è molto peggiorato”, afferma il Presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, che già a fine ottobre aveva pronosticato l'eventualità di una fermata della produzione di fronte a costi sempre più alti.

“Abbiamo resistito, anche producendo in perdita, ma in questi giorni sempre più stabilimenti cartari si stanno fermando e stanno riducendo l’attività. Non ci ha fermato la pandemia, ci sta riuscendo uno shock energetico, a seguito dell’attuale situazione di crisi tra Ucraina e Russia”, aggiunge Poli.

Per questo Assocarta chiede che vengano "immediatamente prese delle misure compensative per i rialzi dei costi energetici a favore delle imprese energivore, pure previste dal Joint European Action. Ad esempio - precisa il Presidente dell'Associazione - misure immediate in grado di “anticipare” i benefici degli stoccaggi in comune e della diversificazione degli approvvigionamenti alle imprese, oltre alla sospensione del mercato della Co2".

Il problema della fermata della produzione non riguarda solo il settore cartario - al 3° posto in Europa per produzione, alle spalle di Germania e Svezia, grazie a 150 stabilimenti che hanno prodotto nel 2021 oltre 9,6 milioni di tonnellate ( 12,5% sul 2020) generando un fatturato di 8,18 miliardi di euro ( 28,6% sul 2020) - ma tutte le differenti filiere in cui è coinvolto e in particolare la produzione di imballaggi, di carte igieniche sanitarie, di carte medicali, di carte grafiche per l’editoria e l’informazione, oltre all’economia circolare e al riciclo della carta.

A rischio la tenuta della filiera editoriale

Esattamente un mese fa, l’8 febbraio, la Federazione Carta e Grafica, insieme all’Associazione Italiana Editori (AIE), dall’Associazione Nazionale Editoria di Settore (ANES), avevano lanciato l’allarme sulla tenuta della filiera editoriale dovuto alla forte impennata dei costi delle materie prime e dell’energia. Minore offerta di libri e riviste, ritardi nelle consegne, possibili aumenti dei prezzi per il pubblico dei lettori, gravi problemi per l’editoria scolastica erano indicate come le principali conseguenze negative.

Confindustria prevede ulteriori squilibri nell'attività industriale

Ma non è certo solo il comparto cartario a soffrire. Secondo l'indagine rapida del Centro Studi Confindustria, la produzione industriale italiana dovrebbe essere calata anche a febbraio (-0,3%) dopo il tonfo di gennaio (-0,8%), anche se la stima è prudente e tiene in considerazione “solo in minima parte gli effetti dello scontro tra Russia e Ucraina, che sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ancora più in alto i prezzi di materie prime ed energia”.

In attesa di capire l’evoluzione della guerra in Ucraina, lo scenario per i prossimi mesi resta pessimista. Secondo Confindustria, gli effetti della crisi “contribuiranno a generare ulteriori squilibri nell’attività industriale dei prossimi mesi peggiorando la scarsità di alcune commodity, rendendo più duraturi gli aumenti dei loro prezzi, oltre ad accrescere l’incertezza rischiando di compromettere così l’evoluzione del Pil nel 2022”.

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile ...
Jack Brewster, giornalista di NewsGuard, l’organizzazione internazionale specializzata nel valutare l’affidabilità dei siti di ...
Si aggrava la crisi dell’editoria e cresce la preoccupazione della Fieg per la tenuta del settore, un comparto fondamentale, soprattutto oggi, al ...
Nei primi due mesi del 2024 il fatturato netto degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata ha segnato una contrazione del 13,7% rispetto ...

SNAG - Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai
Codice Fiscale 80108230154
Via San Vito, 24 - 20123 Milano
0286984413
0280298390
@ segreteria@snagnazionale.it

Seguici su: