Da una parte c’è un settore in crisi da rilanciare, quello dell’editoria, dall’altra ci sono 140 milioni di euro del Fondo straordinario per l’editoria da allocare per il 2023, oltre ad alcuni provvedimenti già in essere sui quale bisogna esprimersi. Una sfida importante per il nuovo sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini che ieri in un’audizione in Commissione Cultura alla Camera ha esposto le linee guida del suo mandato.
É stata la sua prima uscita istituzionale, dopo la nomina avvenuta circa un mese fa. Un’occasione per esprimere in maniera molto chiara il suo pensiero. Gli aiuti pubblici al settore sono doverosi e indispensabili ma dopo la pandemia e lo scoppio di un conflitto in Europa è il momento di ripensare all’informazione, che deve essere più professionale e muoversi nel rispetto dei criteri deontologici. Citando la sua precedente esperienza quale Presidente della Commissione Vigilanza Rai, Barachini ha inoltre sottolineato l’importanza di verificare come vengono spesi i fondi ricevuti, che dovrebbero essere indirizzati a quelle imprese che investono in innovazione e occupazione.
L’obiettivo ultimo è “il diritto dei cittadini ad essere informati ed effettuare corrette valutazioni attraverso un’informazione attendibile e di qualità”, nell'ambito di una lotta costante alla disinformazione e alle fake news e di un costante sostegno al pluralismo.
Su alcuni provvedimenti, Barachini si è sbilanciato: ha sottolineato l'intenzione di implementare per il futuro alcune misure già adottate in passato, come il credito d’imposta per l’acquisto della carta e gli sgravi per gli investimenti incrementali in pubblicità.
Sul tavolo del Sottosegretario c’è anche la definizione delle linee attuative necessarie per l’allocazione dei 90 milioni del Fondo Straordinario per l’Editoria per il 2022, già stanziati attraverso il Dpcm del 28 settembre 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 16 novembre. Ricordiamo che tale decreto prevede che 15.000 euro dei 90.000 complessivamente stanziati siano destinati alle edicole attraverso un bonus fino a 2.000 euro per ciascuna edicola finalizzato alla trasformazione digitale e all’ammodernamento tecnologico.
A proposito di edicole, ieri Barachini ha dichiarato l’intenzione di prorogare e stabilizzare i bonus per le edicole che, in prospettiva, devono trasformarsi in una rete di servizi digitali per il pubblico, rivolta in particolare alle persone anziane e con scarse competenze digitali. Parole che sono state accolte favorevolmente dallo SNAG.
“Il sostegno pubblico - ha detto il Presidente SNAG Andrea Innocenti - è indispensabile per arginare il trend di chiusure delle edicole e per garantire l’accesso alla stampa su tutto il territorio nazionale e a tutte le fasce della popolazione, anche a quelle più fragili o svantaggiate, o a quelle che non hanno accesso al digitale o sono prive di competenze digitali”.
Innocenti ha poi ricordato come il tax credit per le edicole sia "una misura di sostegno fondamentale che – al momento – non è stata ancora prorogata per gli anni avvenire. Questa circostanza ovviamente desta apprensione tra le imprese del settore (tutte micro-imprese a conduzione familiare). Ricordo che grazie a questa misura il saldo di chiusure delle edicole si è ridotto da quasi il 14% a poco più del 6% e senza il tax credit le chiusure nel 2023 subirebbero una nuova impennata con un danno ingente, sia per il tessuto imprenditoriale della filiera che a livello di accesso all’informazione cartacea sul territorio”.