Ci sono in rete oltre 700 siti di informazione, diffusi in 15 differenti lingue inclusa quella italiana, generati dall'intelligenza artificiale che pubblicano notizie con poca o alcuna supervisione umana e che contribuiscono alla diffusione di notizie false, anche in ambito politico, o di eventi vecchi spacciati per nuovi. A lanciare l’allarme è il NewsGuard, l’organizzazione internazionale fondata nel 2018 dai giornalisti Steven Brill e Gordon Crovitz, che si occupa di contrastare la disinformazione sul web.
I rischi connessi all’Intelligenza artificiale sono ben evidenti al nostro Governo, e gli effetti dell’IA a livello mondiale saranno uno dei focus che l’Italia intende sottoporre al G7, di cui da inizio anno ha la Presidenza.
Nel frattempo, qualche giorno fa, intrattenendosi a cena con la stampa estera, la Premier Giorgia Meloni ha parlato dei pericoli per il settore dell’editoria: “si può parlare quanto si vuole di libertà di stampa ma il problema è che si rischia di cancellare la stampa: l’intelligenza artificiale è una grande opportunità se governata, altrimenti può essere un detonatore”. “Rischiamo - ha aggiunto - un impatto sul mercato del lavoro che riguarda formazioni altamente qualificate, come il giornalismo, che può essere devastante”. Uno scenario inimmaginabile che metterebbe a rischio l’intero settore e, soprattutto, lascerebbe gli italiani senza un’informazione attendibile di riferimento.
Qualche giorno prima il sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini, era intervenuto sull’argomento annunciado che il Dipartimento sta “lavorando sull’intelligenza artificiale per governala e metterla a sistema, per fare in modo che rappresenti una sfida e non un rischio” ma anche per “rendere più consapevoli i cittadini”.
“Siamo di fronte - ha aggiunto - ad una rivoluzione mai vista prima che impatterà sulle prossime scadenze elettorali e sulle nostre vite, con rischi di disinformazione, fake news e perdite occupazionali. Dobbiamo difendere l’informazione nazionale e alzare barriere contro la disinformazione internazionale che è molto attiva, soprattutto in un periodo di drammatici conflitti mondiali”.