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Libertà di stampa, l'Italia perde 5 posizioni

03 Maggio 2024

La classifica annuale di Reporter Senza Frontiere (RSP) sulla libertà di stampa in 180 Paesi del mondo vede l’Italia perdere cinque posizioni passando dal 41 esimo al 46 esimo posto. Un peggioramento rispetto al 2023 quando il nostro Paese aveva recuperato ben 17 posizioni rispetto al 2022 salendo dal 58 esimo posto al 41 esimo posto.

Con riferimento all’Italia nel suo report annuale diffuso lo scorso 3 maggio, in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, RSP parla anche di “un parlamentare della maggioranza sta cercando di acquisire la seconda agenzia di stampa, l'AGI”, della quale si parla da settimane di un possibile passaggio al gruppo Angelucci.

Libertà di stampa in difficoltà nel mondo

In generale RSF parla di “un numero crescente di governi e autorità politiche” che “non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate” sottolineando “un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici”.

Nel dettaglio, RSF nota che in 138 Paesi gli intervistati hanno riferito che gli attori politici sono spesso coinvolti in disinformazione e propaganda, e ciò è sistematico in 31 Paesi.

Norvegia al primo posto, Eritrea all’ultimo

La Norvegia resta al primo posto della classifica - seguita da Danimarca e Svezia - con l'Eritrea scesa in ultima posizione al posto della Corea del Nord.

Tra i cali più significativi figurano quelli dell'Argentina del neoeletto presidente Javier Milei, come pure Afghanistan e Siria, con quest'ultima tra gli ultimi 10 Paesi insieme a Cina, Iran e Corea del Nord.

La regione più difficile rimane il Medio Oriente e il Nord Africa, dove la situazione è "molto grave" in quasi la metà dei Paesi, con il Qatar che al momento è l'unico in cui la situazione non è stata classificata né come "difficile" né "molto grave".

Al contrario, l'Europa è stata l'unica regione a includere Paesi classificati come "buoni". Qui la peggiore è la Grecia (88esima), dietro all'Ungheria e alla Polonia: Atene sconta l'incapacità di gestire lo scandalo relativo alle intercettazioni dei giornalisti da parte dei servizi segreti e l'omicidio del veterano di cronaca nera Giorgos Karaivaz nel 2021.

Barachini: l’informazione è un bene fragile

In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, il Sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini ha ribadito l’importanza fondamentale di tutelare l’informazione come un bene fragile. “Oggi lavorare per la libertà di stampa è un compito sempre arduo e difficile perché siamo soggetti anche a pressioni internazionali, di disinformazione, fake news, deepfake. L'informazione è un bene fragile, da tutelare e lo dobbiamo fare giorno per giorno”.

Fnsi: «La libertà di stampa va difesa ogni giorno»

In occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, la Segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Alessandra Costante parlando da Conselice (Ravenna), dove è ospitato l'unico Monumento alla libertà di stampa in Italia, ha sottolineato che “nel nostro Paese l'informazione rischia l'orbanizzazione, stretta come si ritrova tra gli effetti della riforma Cartabia, l'eterna tentazione di prevedere la pena del carcere per i cronisti, la situazione della governance Rai, il conflitto di interessi, le ingerenze della politica».

Costante rileva anche un altro pericolo. “Sulla base del conformismo - ha ricordato - cent’anni fa ci siamo ritrovati il fascismo, quando i giornali non potevano dare le notizie per non trasmettere insicurezza agli italiani. Oggi non siamo a quel livello di conformismo, ma è comunque importante ribadire che la democrazia va difesa, che la libertà di stampa va difesa ogni giorno».

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