Il 2024 resta - al momento - un anno senza bonus e senza crediti d’imposta per le edicole. Se così fosse, si verrebbe ad interrompere la lunga serie di aiuti alla rete di vendita della carta stampata che si protrae dal 2019 e che si è rivelata fondamentale nella salvaguardia della categoria.
I crediti d’imposta e i bonus indirizzati alle edicole hanno contribuito in maniera determinante a contenere il numero di chiusure e a preservare la capillarità della rete di vendita, aiutando a garantire alla popolazione un maggiore e migliore accesso all’informazione pluralista e di qualità.
La speranza di vedere introdotta, anche per l’anno in corso, qualche forma di incentivo per le edicole è legata all’introduzione di misure ad hoc nella prossima Legge di Bilancio, sulla quale le forze politiche hanno già avviato il confronto.
Non solo le Associazioni di categoria ma anche la Fieg chiede al Governo di introdurre incentivi alle edicole nella prossima Manovra. In una nota il Consiglio Generale della Federazione Italiana Editori Giornali - che si è riunito il 18 settembre scorso - ha invitato il Presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ad un confronto con il Sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini ed con i ministri competenti per l’introduzione nella Legge di Bilancio di “misure in favore della filiera di distribuzione e vendita della stampa per assicurarne la necessaria capillarità (aiuti alle edicole per l’offerta di servizi aggiuntivi e per l’utilizzo di sistemi di pagamento automatici, c.d. “cashless”, e ai punti vendita dei piccoli comuni e delle aree periferiche)”.
Gli editori chiedono anche di inserire in Manovra “la reintroduzione e il potenziamento degli interventi di sostegno alle imprese editrici di quotidiani e periodici e alle agenzie di stampa (contributo per copia cartacea venduta e per utente unico dei siti di informazione, contributi agli investimenti in tecnologie innovative, credito di imposta sull’acquisto della carta utilizzata per la stampa di giornali); il rifinanziamento degli strumenti per favorire le assunzioni, il ricambio generazionale e la risoluzione delle crisi occupazionali del settore e il ripristino degli obblighi di pubblicazione sui quotidiani dei bandi degli appalti.
Nel confermare il giudizio positivo sulla decisione del Governo di avviare in Parlamento il confronto per una nuova legge sul sistema dell’informazione che tenga conto anche delle trasformazioni intervenute, il Consiglio ha ribadito che “l’aggravarsi dello stato di crisi dell’informazione quotidiana e periodica esige misure urgenti per consentire alle imprese di superare le attuali difficoltà e ai cittadini di accedere ad una informazione di qualità e quantità”.