Un connubio non scontato ma che potrebbe trasformarsi in un volano di crescita per il territorio, e che vuole essere anche uno stimolo per incrementare la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica: la Regione Toscana scommette sui giovani e sulla cultura e lo fa con un grande evento.
SietePresente è il titolo della manifestazione in programma lunedì 18 ottobre a Pisa, presso Villa del Gombo, nella cornice del Parco San Rossore, alla presenza del Capo dello Stato. Insieme a una platea composta da centinaia di ragazzi e ragazze toscani, Sergio Mattarella ascolterà le testimonianze di alcuni giovani, modelli positivi di cittadinanza attiva, provenienti dal mondo della sanità, dell’innovazione, della sostenibilità ambientale e dello sport, animati dalla voglia di guidare il cambiamento.
SietePresente sarà anche l’occasione per realizzare il primo evento partecipativo a cui sono stati chiamati a raccolta 80 giovani tra i 18 e i 40 anni (selezionati tra 230 candidati) che saranno coinvolti attraverso laboratori e tavoli di lavoro per discutere di politiche regionali in ambito culturale al fine di “raccogliere punti di vista, sensibilità, esigenze, intenzioni, desideri sul tema cultura”.
Sarà “una vera e propria “maratona di idee”, durante la quale i giovani partecipanti potranno far emergere riflessioni e proposte che andranno a costituire le politiche regionali del futuro. Questo per far sì che la cultura, in termini di patrimonio, arte, creatività e partecipazione, rappresenti un driver per lo sviluppo sostenibile toscano nei prossimi anni” si legge sul sito della Regione.
Innumerevoli gli ambiti che saranno toccati: “dai musei ai beni culturali, dal teatro e la danza agli eventi culturali in tutte le loro sfaccettature, da chi è impegnato nelle mostre ai festival, dai concerti alla fiere o gli spettacoli dal vivo, ma anche il cinema e gli audiovisivi, i centri culturali indipendenti, le biblioteche, l’editoria e la stampa, la produzione artistica, la rigenerazione urbana e lo sviluppo locale, il mondo delle nuove tecnologie applicate alla cultura e poi ancora i servizi educativi, la ricerca e innovazione connessa e le pubbliche amministrazioni che di cultura si occupano”.
Ci auguriamo che, tra i vari temi in discussione, l’attenzione dei partecipanti si focalizzi anche sulla lettura dei quotidiani e sul futuro della carta stampata, ideando e promuovendo iniziative che possano avvicinare i più giovani al mondo dei giornali. Dovrebbe creare allarme il fatto che, nella grande maggioranza dei casi, le nuovi generazioni stiano basando la propria informazione in prevalenza su social network, strumenti ad alto potenziale di fake news. Chi lavora in edicola sa bene che l’età media di chi acquista quotidiani è piuttosto alta e manca del tutto un ricambio generazionale. Un allarme che finora è rimasto inascoltato.