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A Bergamo sparite un terzo delle edicole. Il Comune allunga una mano

06 Dicembre 2021

Da tempo sono sempre meno gli italiani che vanno in edicola a compare un giornale. L’informazione passa da altri mezzi, in particolare internet e i social. Non è una novità ma una tendenza inarrestabile come evidenziato anche nell’ultima indagine del Censis.

In Provincia di Bergamo quasi metà dei Comuni non ha un'edicola

Le edicole stanno pagando un prezzo elevato alla crisi della stampa. Esemplare, su questo fronte, è quello che accade a Bergamo. Dove, come scrive Luca Samotti su Bergamonews, i punti vendita con codice ATECO 47.62.10, ossia aventi come attività principale quella di “Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici”, nel terzo trimestre 2021 risultano essere 213 in base ai dati della Camera di Commercio di Bergamo: “ben 63 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (erano 276) e 92 in meno dal 2011 (305)”.

Per sintetizzare, si può dire che in dieci anni sono scomparse circa un terzo delle edicole sul territorio di Bergamo e Provincia. E va precisato che dei 213 punti vendita rimasti, non tutti sono rivendite esclusive di giornali (alcuni esercizi hanno un’attività secondaria come la vendita di tabacchi o quella di cibi e bevande).

Di queste 213 edicole ancora operative, 49 sono a Bergamo, 7 a Seriate, 5 a Treviglio. In gran parte degli altri Comuni le edicole presenti sul territorio sono 2 o 3, molto più spesso una sola. E questi sono i Comuni più fortunati. In tantissimi altri, oltre un centinaio sui 244 che compongono la Provincia di Bergamo, non esiste più nemmeno una rivendita di giornali.

Questione di sopravvivenza

Una situazione allarmante se si considera che le edicole sono un presidio di democrazia e uno strumento che preserva e alimenta la pluralità dell’informazione. Le edicole chiudono perchè spesso manca un ricambio generazionale. Quello dell’edicolante è un lavoro pesantissimo che oggi in pochi si sentono di affrontare: apertura tutti i giorni, festività comprese, dall’alba (per ricevere i giornali da esporre) fino a sera. Un’attività che un tempo - ormai sempre più lontano - assicurava buone entrate e consentiva ad un’intera famiglia di vivere più che decorosamente. Ma oggi, purtroppo, non è più così. Le edicole, dunque, chiudono perchè non hanno più la convenienza economica a restare aperte.

Premesso che la crisi della carta stampata è irreversibile, l’unica soluzione possibile è fare in modo che le rivendite possano diversificare la loro attività diventando un centro di servizi per la cittadinanza. È una trasformazione che sta già avvenendo - basti pensare ai certificati anagrafici che sono sbaracati nelle rivendite - ma che deve essere sostenuta, incoraggiata e ampliata. E su questo punto il Comune di Bergamo si sta rivelando particolarmente sensibile.

Il Comune di Bergamo agevola le edicole ad ingrandire la loro struttura

Per agevolare il passaggio verso un’edicola dove la vendita di giornali resta al centro ma dove trovano posto anche altre merceologie e altri servizi, lo scorso luglio il Comune aveva approvato una delibera per consentire alle edicole di ampliare le proprie dimensioni anche attraverso “strutture diverse da quelle indicate nell’abaco allegato al piano”, sia “per dimensioni" che per "tipo" e "colore”, il tutto “previa valutazione da parte dell’’Amministrazione comunale".

Constatato, però, che, per la loro ubicazione, molte edicole non avevano la possibilità di aumentare la loro struttura, a fine novembre il Comune ha varato una nuova delibera che consente di ricollocare le edicole in aree limitrofe (purché venga rispettata una certa distanza da altre rivendite esclusive) previo parere vincolante dell’Amministrazione comunale.

Senza gli spazi adeguati, è impossibile per un'edicola (che può essere anche solo di pochi metri quadrati) poter ampliare le categorie mercologiche da esporre in vetrina. Il primo passo, dunque, è mettere le rivendite in condizioni di poter accogliere al loro interno nuovi merci e servizi attraverso cui diversificare l'offerta. Figurine e libri possono non essere più sufficienti. E' tempo di fare spazio sui banconi anche per altro. 

 

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